Piano delle Coste, troppi ritardi: il Comune chiede aiuto alla Regione

Un tratto del litorale leccese
Un tratto del litorale leccese
di Paola ANCORA
4 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Maggio 2016, 06:37 - Ultimo aggiornamento: 17:12
Piano delle Coste, il Comune chiede aiuto alla Regione. E il sindaco Paolo Perrone convoca a Palazzo Carafa gli assessori all’Urbanistica, Severo Martini, e all’Ambiente, Andrea Guido, insieme al dirigente del Servizio Demanio e Patrimonio della Regione, Sergio De Feudis, per «valutare lo stato di attuazione del Piano delle Coste e concertare ogni utile sinergia per la definizione dello stesso Piano». Un tavolo tecnico, per fare il punto su un documento programmatico indispensabile alla pianificazione dello sviluppo del litorale e sul quale il Comune capoluogo è in estremo ritardo.
 
Nonostante i ripetuti annunci degli ultimi anni, infatti, nessun atto definitivo è stato consegnato dall’Urbanistica alle sedi competenti, regionali e comunali, per la valutazione, anche politica, che precederà l’approdo del documento in Consiglio comunale. Il ritardo è tale da aver sollevato le proteste anche della maggioranza, in particolare del gruppo Lecce2017. In una recente commissione l’assessore Martini ha presentato soltanto una bozza delle norme tecniche di attuazione, senza la preliminare e indispensabile relazione tecnico-illustrativa, richiesta a gran voce in primis dal consigliere di Lecce Città Pubblica Carlo Salvemini. Gli uffici, però, lo ha detto il geometra comunale Giancarlo Pantaleo «sono ancora al lavoro».
Dunque il Piano delle Coste sembra essere in alto mare, nonostante le rassicurazioni dell’assessorato. Da qui l’intervento del sindaco Perrone, che nei giorni scorsi - dicono i bene informati - avrebbe incontrato, per discutere anche di questo, persino il capo di Gabinetto del presidente della Regione Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi. Che l’incontro mirasse a trovare la quadra sul Piano o ad affrontare anche altri temi caldi dell’agenda amministrativa e politica dell’ente, non è dato sapere. Certo è, invece, che l’assessore regionale al Demanio Raffaele Piemontese ha annunciato ieri, raggiunto telefonicamente a margine della riunione di Giunta a Bari, che «sui Comuni pesantemente inadempienti stiamo valutando l’ipotesi del commissariamento, mentre su quelli, come Lecce, che hanno comunque già avviato l’iter di stesura, agiremo da supporto, affiancando con i nostri uffici il lavoro dei diversi settori coinvolti nella redazione del Piano delle Coste. L’obiettivo è riuscire a chiudere in fretta il Piano».
Nei giorni scorsi è stato il gruppo di Lecce Città Pubblica, con i consiglieri Carlo Salvemini e Saverio Citraro e l’architetto Rita Miglietta ad attaccare la Giunta per l’enorme ritardo accumulato - il Piano avrebbe dovuto essere approvato entro il 2012 -, denunciando il «fallimento politico dell’amministrazione nelle politiche di gestione delle marine leccesi». Già nel 2012 i consiglieri avevano presentato una mozione per chiedere l’avvio urgente delle procedure per l’approvazione del Piano delle Coste, mozione che venne bocciata. E più tardi nel 2013, alle nuove sollecitazioni del gruppo, Martini rispose dicendo che «si era a buon punto» e che «entro l’anno» il Piano sarebbe stato ultimato e portato in Consiglio per l’adozione.
Il resto è storia di oggi. Nelle more dell’adozione del Piano delle Coste, solo nell’ultimo anno, sono state presentate 19 domande di concessione demaniale, tutte rimaste senza risposta tranne una, quella presentata dal Circolo della Vela per ottenere l’uso del Lido Salapia. Quest’ultima richiesta approvata è finita in un’inchiesta della Procura per abuso d’ufficio. E, fra gli altri 18 richiedenti, uno ha già presentato ricorso al Tar contro il silenzio opposto dal Comune alla domanda. Dunque se, da un lato, il ritardo nell’iter di approvazione rischia di consegnare ai giudici la programmazione futura dello sviluppo della costa leccese, dall’altro sul tappeto restano dubbi e domande ai quali gli uffici del Comune non hanno ancora risposto. Perché nonostante ci sia la coda per ottenere un fazzoletto di spiaggia dove realizzare chioschi e lidi, il litorale leccese - lo ha ricordato l’architetto Miglietta - «è in erosione per ben tre chilometri e il Piano regionale delle Coste vieta il rilascio di nuove concessioni in zone simili».
Da qui l’intervento in prima persona del sindaco Perrone, che domani riunirà attorno allo stesso tavolo Martini, Guido, De Feudis e la dirigente del settore Urbanistica Maria Antonietta Greco. Proprio per fare il punto sul documento tanto atteso e imprimere un’accelerazione, con l’aiuto della Regione, all’iter di approvazione del Piano delle Coste.
© RIPRODUZIONE RISERVATA