Bionica, dal Salento "una mano" ai diversamenti abili : ecco la protesi a impulsi muscolari di BionIT Labs

Montaggio video a cura di Claudio Longo
Montaggio video a cura di Claudio Longo
di Rita DE BERNART
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 12:08

Tendere una mano agli invisibili: Adam's Hand sarà la prima mano bionica al mondo completamente adattiva. Ad idearla è BionIT Labs, giovane startup salentina che in questi giorni ha chiuso un round di investimento di 3,5 milioni di euro guidato da CDP Venture Capital sgr (attraverso il Fondo Italia Venture II Fondo Imprese Sud) e Fondo per la Ricerca e l'Innovazione RIF gestito da Equiter e dedicato alla ricerca e all'innovazione nelle regioni del Mezzogiorno. Il progetto nato da un moto di incoscienza, come lo ha definito lo stesso ideatore e fondatore Giovanni Zappatore, ha come obiettivo quello di costruire tecnologie innovative per supportare concretamente chi ha subito un'amputazione. Creare un ponte tra la scienza e il corpo umano al fine di annullare le differenze di agilità che esistono tra normodotati e diversamente abili.

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Impulsi muscolari e intelligenza artificiale: ecco come funziona "Adam's Hand"

La mano bionica salentina sarà l'unica protesi mioelettrica d'arto superiore, cioè attivata dagli impulsi muscolari del soggetto che la indossa, caratterizzata sia da grande semplicità di utilizzo che da elevata robustezza e un costo sostenibile per l'utente finale.

Tutto ciò è reso possibile da un meccanismo brevettato a livello europeo, che sfrutta un'intelligenza meccanica unita all'utilizzo di un algoritmo di AI proprietario. In sostanza, mentre le protesi attualmente sul mercato si basano su un meccanismo di prese standard memorizzate e non rispondono a tutte le esigenze di chi le utilizza. Adam's hand al contrario è dotata di una tecnologia in grado di adattarsi autonomamente alla forma degli oggetti impugnati. Un mix di intelligenza artificiale e intelligenza meccanica che concorrono a semplificare la vita. Un unicum nel panorama nazionale.

Giovanni Zappatore: «Cercavo una sfida difficile: così è nata l'idea della mano bionica»

Ma perché la mano? A raccontare la genesi è proprio il fondatore di Bionit LAbs. Giovanni Zappatore, classe 91, nato a Poggiardo e laureato in Ingegneria meccanica all'Università del Salento nel 2018. «Tutto è partito circa un anno e mezzo prima della mia laurea spiega - quando ho iniziato a pensare al mio lavoro di tesi. Volevo qualcosa di molto difficile, una sfida, e con un po' di incoscienza ho pensato alla riproduzione della mano che è nel corpo umano uno degli elementi più complessi, un organo eccezionale che ci ha permesso di modellare il mondo, il problema era che non sapevo nulla». Una sfida non da poco dunque: un universo fatto da cinque dita, almeno 27 ossa, tendini, muscoli flessori e cartilagini. «Sin da piccolo continua i miei genitori, papà medico e mamma farmacista, mi hanno insegnato che esistono due categorie di persone: chi ha bisogno di aiuto e chi può dare aiuto, ma che ogni giorno si può essere dall'una o dall'altra parte. Per aiutare però bisogna comprendere le difficoltà e avere la conoscenza. Ho studiato tanto con dedizione i problemi che incontra un amputato e pian piano ho costruito il primo prototipo».

Nel team anche Matteo Aventaggiato, Federico Gaetani e altri 22 esperti

Poi dopo la laurea comincia la seconda parte di questa storia che diventa la storia del team. Giovanni sa che da solo non può portare avanti il progetto e che ha bisogno di aiuto e coinvolge due amici, Matteo Aventaggiato e Federico Gaetani, un ingegnere biomedico e un ingegnere informatico. Accedono ad un bando Pin e fondano la start up. Oggi il team è composto da 25 persone tra designer, ingegneri elettronici, informatici, meccanici, esperti di marketing, business e finanza provenienti da tutta Italia.

La mano bionica sul mercato italiano all'inizio del 2022

Il dispositivo medico arriverà sul mercato italiano a inizio 2022 per poi espandersi negli altri principali Paesi europei e negli Stati Uniti. Con i fondi raccolti in precedenza, più di 2 milioni di euro di finanziamenti dal momento della fondazione, al quale si vanno ad aggiungere le somme del round appena concluso si continuerà la ricerca. Obiettivo principale a breve termine produrre la mano bionica in diverse dimensioni per adattarsi a più persone ed età. In seguito si penserà ad altri moduli da integrare per risalire sul livello di amputazione.
«Il nostro mondo è basato sulle esigenze della maggior parte della popolazione - conclude- la disabilità è un limite della società. La strada che seguiremo è certamente quella della bionica integrata uomo-macchina. Siamo convinti che scienza e tecnologia siano lo strumento per un mondo vivibile da tutti».
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