Lecce, il ministero dice no alla nuova caserma dei vigili del fuoco

Lecce, il ministero dice no alla nuova caserma dei vigili del fuoco
di Stefania DE CESARE
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Mercoledì 30 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:22

«Questo dipartimento valuta negativamente l’ipotesi di delocalizzazione della sede». Firmato: Ministero dell’Interno. Si blocca l’iter per la realizzazione della nuova caserma dei Vigili del fuoco di Lecce. Dal Viminale, infatti, è arrivato lo stop al trasferimento dei caschi rossi di viale Grassi. L’obiettivo è quello di procedere con un restyling dell’immobile che oggi ospita il Comando. Una doccia fredda per i sindacati che da tempo chiedono una localizzazione diversa per la loro “casa” che sia più funzionale al servizio di soccorso. Un trasloco necessario anche in virtù delle condizioni in cui versa l’immobile. Lo scorso dicembre il Comune aveva di fatto sbloccato la procedura di assegnazione dei terreni comunali da destinare alla nuova Questura e ai reparti operativi e agli uffici del Comando provinciale.

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L'area individuata dal Comune

L’area individuata da Palazzo Carafa è quella nella zona di espansione tra via Merine (palazzetto dello sport) e Settelacquare, precisamente nella zona di fronte ai terreni della futura sede della polizia di stato ovvero via Caduti di Nassyria e angolo con via Carrà.

Ma adesso dal Viminale è arrivato lo stop. Con una nota del 10 febbraio scorso il Ministero dell’Interno ha comunicato alla Direzione regionale Vigili del fuoco la decisione di fermare l’iter. Motivo? L’acquisizione da parte dello Stato dell’attuale immobile di viale Grassi adibito a sede centrale «risale a passato abbastanza recente» e, considerato anche i risultati dello studio «commissionato a professionista esterno si valuta negativamente l’ipotesi di delocalizzazione della sede del Comando». Costruita tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta, l’attuale “casa” dei caschi rossi di Lecce, ex proprietà della Provincia, è stata acquisita dal Viminale solo una decina di anni fa. Per questo il Ministero dice no alla possibilità di procedere con una nuova spesa per la realizzazione ex novo della caserma. L’obiettivo, a quanto pare, è quello di procedere con un restyling totale dell’immobile attuale. «Tornerà di utile contributo anche l’iter già avviato e finanziato per il temporaneo trasferimento del personale nella sede già acquisita – si legge nella nota del Ministero -, nell’ottica proprio di garanzia, limitatamente al periodo della esecuzione dei lavori sulla sede attuale, della logistica possibile, per il personale dei vigili del fuoco». Una decisione però mal digerita dal sindacato.

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I sindacati

«Speravamo nella ricostruzione di una nuova caserma. Purtroppo dal Ministero sono orientati più a ricostruire sulla vecchia sede – afferma Gerardo Altamura, segretario provinciale Conapo -. Una prospettiva tra l’altro molto più onerosa. A metà aprile avremo un incontro con i vertici del Ministero per avere chiarimenti su questa decisione. Speriamo in un ripensamento». Al momento i funzionari del settore amministrativo dei Vigili del fuoco sono stati trasferiti presso il vecchio carcere minorile su via Monteroni. «Non si può lavorare in questo modo, gli uffici da una parte e il reparto operativo all’altra – aggiunge Altamura -. Il nostro obiettivo è tutelare l’attività di soccorso e quindi i cittadini. Si può pensare a una sede centrale nuova, creando un distaccamento su viale Grassi visto che la città è cresciuta, gli interventi sono quadruplicati soprattutto durante la stagione estiva». La questione del comando dei Vigili del fuoco è stata affrontata ieri in commissione Controllo convocata dal presidente Gianpaolo Scorrano per discutere sul centro comunale di raccolta di via Caiulo. «L’amministrazione ha fatto ogni sforzo possibile per riprendere in considerazione la localizzazione del ccr di via Caiulo, candidato - e non ancora finanziato - al Pnrr – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta -. Anche in virtù della situazione incerta della nuova sede dei vigili del fuoco, ci siamo fatti carico di valutare la possibilità di un trasferimento del centro nell’area destinata al nuovo comando. Ma la verifica, a causa di questioni logistiche, non ha portato un buon esito. Quell’area di proprietà comunale, come altre nel quartiere, torna oggi disponibile per la realizzazione di un’area verde».

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