Incendio a Spiaggiabella, chiusa la litoranea. In arrivo i canadair

Incendio a Spiaggiabella, chiusa la litoranea. In arrivo i canadair
di Valeria BLANCO
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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 07:42

Sette ore di intervento da parte di decine di uomini e diversi mezzi dei vigili del fuoco per domare l'imponente incendio che ieri ha devastato il canneto e la macchia mediterranea tra le marine di Torre Chianca e Spiaggiabella, marine di Lecce, minacciando anche la vegetazione del Parco di Rauccio. Finita l'estate, la stagione degli incendi - complice il caldo e il forte vento - sembra voler proseguire ancora. E quella di ieri per i vigili del fuoco - impegnati anche altrove a domare altri piccoli incendi di sterpaglie - è stata una giornata di superlavoro.
Le fiamme si sono sviluppate attorno alle 11: il fumo si è alzato alto, visibile dalle spiagge dove ancora qualcuno prendeva il sole.

È scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i mezzi dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecce insieme con gli uomini della Protezione Civile e gli agenti della Polizia municipale, a dare man forte soprattutto nella gestione della circolazione stradale. A un certo punto è stato necessario anche bloccare la circolazione, in entrambi i sensi di marcia, lungo la litoranea tra Torre Rinalda e Torre Chianca, con qualche disagio per gli automobilisti.

Man mano che le ore passavano, ci si è resi conto che la situazione poteva precipitare: difficile domare le fiamme, che subdolamente continuavano a conquistare metro dopo metro. Nel pomeriggio il fuoco è arrivato a minacciare, oltre alla litoranea, i giardini di alcune villette della zona, che per fortuna, essendo case estive, in quel momento erano vuote. È stato necessario, per i vigili del fuoco, chiedere il supporto dei colleghi di Gallipoli, giunti con un'autobotte, e di Maglie. Alle 17.30 sono arrivati da Roma anche due canadair, che con diversi lanci e dopo ore di lavoro, sono riusciti a domare l'incendio. È iniziata allora la lunga fase di bonifica della zona, volta ad assicurarsi che sotto la cenere non ci fosse ancora qualche focolaio pronto a far ripartire l'incendio.

Alla fine non si sono fortunatamente registrati feriti né intossicati, né stato necessario evacuare alcuno stabile come si era temuto in un primo momento. Preoccupa, però, l'aumento registrato nel numero di incendi nell'estate in corso: mille interventi dei vigili del fuoco a giugno; altrettanti a luglio; 500 solo nella prima metà di agosto con una media, nell'anno, di 200 incendi domati al mese. Dati che non fanno stare tranquilli e che impongono una riflessione seria sul tema della tutela del territorio e soprattutto un cambio di mentalità.

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