Prostituzione minorile, il retroscena di un'amica: «Mi ha chiesto di prostituirmi all'uscita da scuola»

Prostituzione minorile, il retroscena di un'amica: «Mi ha chiesto di prostituirmi all'uscita da scuola»
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Martedì 14 Maggio 2024, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 12:38

Erano le stesse ragazzine, minori vittime del giro di prostituzione minorile messo in piedi da 10 persone tra Bari, Lecce, Trani e Roma, a contattare amiche, compagne di classe, per proporle di avere rapporti a pagamento. Lo si evince da un colloquio di una delle minorenni con la psicologa incaricata dalla procura: «Una volta mi ha chiesto di lavorare con lei», dice la minore dopo aver superato le iniziali reticenze. «Mi ha chiesto di prostituirmi con lei – prosegue l’agghiacciante racconto - ad aprile - maggio 2022, all'uscita di scuola, mi propose di prostituirmi per guadagnare dei soldi. Io le risposi di no ma lei mi disse che non dovevo fare niente, avrebbe fatto tutto lei, io dovevo stare solo con lei».

La storia

La trattativa sembra essere proseguita: «Circa due settimane dopo, mi avvisò che dovevamo andare ad un appuntamento.

Ci incontrammo in centro poi venne Nico Basile (indagato, ndr) con un’autovettura di colore bianco, di medie dimensioni, era un auto sportiva abbastanza nuova, sopra aveva il tettuccio. Entrati in auto Deborah, dopo avermi presentato a Nico, iniziò a litigare, il motivo erano i soldi. Ricordo che Nico pretendeva più soldi da Deborah. Entrammo in auto dalle parti della stazione e Nico ci portò ad un b&b nei pressi del Policlinico dove parcheggiò l'auto in un garage e Nico parlò con un uomo che gli consegnò le chiavi del b&b». Lì - secondo la testimonianza della vittima – avvennero i contatti e poi i rapporti con i clienti. All’amica della ragazzina interrogata «iniziarono ad arrivare le telefonate su un telefono che gestivano Nico e lei. Fu Nico ad uscirlo dalla sua tracolla nera o grigio scuro. Quando arrivavano gli uomini, Deborah apriva la porta ai clienti che andavano dai venti anni in su. Subito all'ingresso del cliente se questi voleva avere prestazioni con entrambe dava 200 euro, se era con una sola 100 euro. Le prestazioni duravano circa 10 minuti. Quel giorno vennero 2-3 clienti. Deborah ha avuto rapporti sessuali con i clienti, ad alcuni forniva rapporti con la bocca completi. Quel giorno Giulia (nome di fantasia per la prostituta minore, ndr) mi invitò a spogliarmi e a restare in intimo. I clienti chiedevano la nostra età ma Giulia mi disse di dire che avevamo 18-20 anni. I clienti lasciavano i soldi sul tavolo e Giulia li metteva in borsa». Nel colloquio con la psicologa, la minorenne spiega di aver incassato “50 euro” da quella serata e di aver avvisato l’amica che non avrebbe più voluto spogliarsi né tantomeno avere rapporti sessuali. In un’altra audizione degli inquirenti, un minorenne, amico di una delle vittime del giro di prostituzione, svela di conoscere “le richieste particolari” di una delle minori. E racconta di averla “coperta” in due occasioni, cioè di averla aiutata a nascondere ai genitori i suoi incontri con i clienti: «Ora che ci penso – dice il ragazzo come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Bari - è successo una volta perchè voleva uscire con un ragazzo che le piace ...ricordo che in una circostanza, questa estate, mentre ero a Gallipoli, lei mi fece dire ai suoi genitori che stava con me ma in realtà era andata a Gallipoli».

La minore sapeva di poter contare sulla spalla dell’amico su cui esercitava “un forte ascendente”: «Il minore, alla luce delle evidenze investigative, si sarebbe mostrato, nel corso dell'audizione, decisamente reticente nel raccontare i "segreti" della sua amica, manifestando un serio timore nello svelare circostanze che le avrebbero sicuramente creato dei problemi, quantomeno in ambito familiare». E così la copertura dell’amico eludeva, in un primo momento, i controlli dei genitori. In un altro passaggio delle carte, emerge un incontro tra due delle tre vittime e due clienti «avvenuto presso il Grande Albergo delle Nazioni (a Bari, ndr) nel mese di febbraio 2022». Fabio Carlino, indagato e ai domiciliari, «e il suo amico avevano prenotato una suite dotata di una vasca da bagno grande. Le ragazze avevano consumato rapporti sessuali con entrambi gli uomini in cambio di 250 euro a testa. In tale circostanza, il Carlino avrebbe offerto alle minori della sostanza stupefacente del tipo hashish che le ragazze rifiutavano di fumare in quanto, a dire di una di loro, era "di scarsa qualità". Al termine delle prestazioni sessuali, le minori ed il solo Carlino avevano raggiunto il paese di Polignano a Mare per una cena al Nicolaus Hotel. Durante il tragitto, l'uomo aveva mostrato una busta trasparente contenente della polvere bianca che, secondo la ragazza, era verosimilmente sostanza stupefacente del tipo cocaina, celata nel vano porta oggetti del cruscotto».

Una delle tre minori costrette alla prostituzione ha consegnato alla polizia un video che mostrava un uomo “con la testa nel water” mentre una donna lo frustava. Sempre dietro pagamento.

L.Lup.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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