Feste di electro music in Albania: nuove imprese oltre l’Adriatico

Feste di electro music in Albania: nuove imprese oltre l’Adriatico
di Pierpaolo SPADA
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Domenica 10 Luglio 2016, 21:54
Piazza soprattutto vini e macchinari ma, da qualche tempo, all’estero, l’industria salentina stacca pure ticket show. Come? Producendo e sponsorizzando eventi internazionali underground nei club più “in”, quelli che da queste parti – soprattutto con la musica elettronica – riempiono le varie “hall” di 10-15mila persone alla volta. L’area balcanica ne è fortemente attratta. Chiedetelo, per esempio, ai gestori dei club che pullulano d’estate e inverno in Albania. È lì che i Roberto Lecciso e Stefano Ingrosso, 38 e 30 anni, noti nella “scena” leccese, hanno appena esportato il proprio marchio: Haps, “Happenings”. «E l’apertura di una sede in loco - dicono - sarà il prossimo step».
 
Un test commerciale oltre confine per moltiplicare le opportunità di business. Un investimento, per certi versi, anche avventuroso, per non dipendere dalle dinamiche dettate dai contesti nazionale e locale. «All’inizio è stato un salto nel buio», raccontano i due con il responsabile della comunicazione, Ludovico Esposito. Nel rione San Pio, a Lecce, la sede di Haps srl: società nata nel 2015 e che oggi conta 5 dipendenti.
I due giovani manager hanno azzardato il “salto” dopo dieci anni di attività inter-europea. Decisivo un “contatto” italiano di settore che risponde al nome di Maria Pia Sasso: è nel suo ufficio a Tirana che Haps ha allestito la sua sede di rappresentanza. «Dell’Albania conoscevamo poco. Abbiamo iniziato a organizzare qualche ebvento La svolta è stato ottenere la direzione artistica del Cinco Cavalli Club, noto locale di Durazzo». È grazie a questa partnership che, oggi, il logo di Haps è visibile su locandine e flyer di noti club di Tirana e di Durazzo, dove, appena due giorni fa, il Cinco Cavalli ha ospitato il primo evento siglato Haps.
«Vorremmo esportare il nostro marchio in tutta Europa. Ora stiamo cercando di capire come il nostro prodotto di carattere “manageriale” può crescere in un mercato in pieno sviluppo come quello albanese. Qui la domanda di artisti internazionali underground del pop, r’n’b, hip hop ed elettronica è fortissima. Ora vorremo uscire dai club. Siamo interessati ai grandi eventi quindi vorremmo chiedere anche la disponibilità dello stadio di Tirana, che abbiamo già visitato. Stanno investendo tanto nel settore. In molti casi, hanno tecnologie e cura dei dettagli superiori a quelle a quelle degli spazi italiani».
In Albania, Haps vuol fare sul serio. Anche perché in Italia e nel Salento, a quanto pare, i margini si riducono. A Lecce, rivela lo stesso Lecciso, era stata valutata anche la via dell’aggregazione tra imprese in un consorzio, ma l’impresa fallì: «Ma in Italia è difficile perché le spese sono sempre molto elevate. Anche eventi da 2-300mila euro producono margini risicati».
Ma il manager salentino coglie l’occasione per rilanciare l’idea del consorzior: «Sarebbe una soluzione per l’abbattimento dei costi, per investire, quindi, di più e penetrare nuovi mercati. Abbiamo bisogno di coinvolgere imprenditori per continuare a organizzare grandi eventi. Intorno ai nostri eventi lavorano 100-200 persone». Inciso non casuale che Lecciso e Ingrosso utilizzano per estendere l’invito, quasi a mo’ di appello, rivolto non tanto alle migliaia di persone che abitualmente li seguono quanto alle istituzioni, di «valorizzare questo pezzo di nuova industria che continua a crescere a beneficio di tutta l’economia regionale ma quasi esclusivamente a proprie spese».
 
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