Condoni edilizi, la lunga attesa Ancora 3.650 le pratiche inevase

Condoni edilizi, la lunga attesa Ancora 3.650 le pratiche inevase
di Stefania DE CESARE
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 08:06

Due demolizioni d'ufficio e 40 eseguite spontaneamente dai responsabili degli abusi edilizi negli ultimi tre anni. Procedono, seppur a rilento, le opere di abbattimento degli immobili illeciti situati nelle marine della città e che da anni deturpano la costa leccese. Avanti anche con le pratiche per i condoni: 343 concessioni rilasciate tra il 2020 e il 2021 ma sono ancora migliaia le domande pendenti.

Il bilancio

È questo il bilancio dell'attività di verifica delle opere abusive portata avanti negli ultimi anni da Palazzo Carafa. Un lavoro complesso quello eseguito dal settore Urbanistica e che si snoda su due fronti: da una parte la volontà di restituire bellezza alla costa leccese (procedendo con le demolizioni) e dall'altra la necessità di chiudere le migliaia di pratiche di condono in sospeso da circa 30 anni.
Ma andiamo con ordine. Capitolo demolizioni. Negli ultimi tre anni sono state 40 le demolizioni eseguite direttamente dai trasgressori. Nello specifico: 19 nel 2019; 11 nel 2020; 10 nel 2021. Si tratta sia di piccoli manufatti che di ville e case di grandi dimensioni concentrate in prevalenza nelle marine. Frenano, invece, le demolizioni d'ufficio: solo 2 quelle effettuate nel 2019 mentre dal 2020 in poi le opere di smantellamento dei ruderi si sono arenate.


«Negli ultimi anni l'azione dell'amministrazione comunale sul tema della lotta all'abusivismo ha incoraggiato chi non è in regola al ripristino del territorio violato, come dimostra il dato in crescita delle demolizioni spontanee spiega l'assessore alle Politiche urbanistiche Rita Miglietta -. Le demolizioni d'ufficio, invece, dal 2020 sono rallentate sia a causa dell'emergenza sanitaria, che ha rallentato il lavoro degli uffici, sia per i ricorsi: il cittadino ha infatti il diritto di impugnare una ingiunzione di demolizione, e dobbiamo doverosamente attendere l'esito del ricorso prima di procedere».
In passato l'amministrazione è stata protagonista di una serie di demolizioni importanti lungo la costa leccese. Un impegno premiato dalla Regione Puglia che ha destinato a Palazzo Carafa alcuni finanziamenti (l'ultimo in ordine di tempo è del 2020 e ammonta a 180mila euro) da investire nella lotta all'illegalità edilizia.
«L'importante finanziamento regionale che abbiamo ottenuto ci garantisce in ogni caso le risorse necessarie per continuare a intervenire sulle situazioni più urgenti aggiunge l'assessore Miglietta -.

La nostra volontà, commisurata alle possibilità che abbiamo in termini di risorse e personale, è quella di tenere un passo costante sulla lotta all'abusivismo, coniugando controllo e repressione degli illeciti con un lavoro che accresca la consapevolezza collettiva sul valore del paesaggio e della sicurezza territoriale, in particolare sulla costa, che è la parte del territorio urbano più vulnerabile rispetto al rischio idraulico e geologico».


Più complicato il capitolo sui condoni edilizi. Negli ultimi due anni sono state 343 le concessioni rilasciate (il 10% delle pratiche riguardano le marine). Nello specifico: 108 nel 2020 e 235 nel 2021. Un dato che si incrocia con quello relativo alle domande di condono ancora pendenti. Nel 2019 le pratiche in sospeso erano circa 4mila. Ovvero 4mila casi di abusivismo edilizio. Quindi, in piedi, restato più di 3.650 domande. Su queste pratiche - presentate tra il 1985 e il 1994 già da qualche anno il Comune ha avviato un censimento per stabilire quali possono essere accolte e quali rigettate. Un'enormità di domande aperte oltre 30 anni fa (con il versamento di un acconto da parte dei cittadini) e che non sono mai state chiuse. E il rischio di centinaia di risarcimenti è dietro l'angolo.
«Sui condoni sottolinea l'assessore Miglietta - nonostante la mole enorme di pratiche da evadere accumulatesi nei decenni, i dati dimostrano una attività intensa dell'ufficio, sebbene in forte deficit di risorse umane, considerando anche che in periodo di superbonus le richieste si sono moltiplicate».
Una situazione che il Comune dovrà prendere di petto, insieme alla Soprintendenza e alle altre autorità preposte, nelle more del Piano urbanistico generale. «L'assetto del territorio che sarà garantito dal Pug, in un disegno coerente con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, che a partire dal 2015 ha radicalmente modificato le regole, e con le valutazioni della Soprintendenza, ci fornirà una via d'uscita dal limbo delle pratiche inevase conclude l'assessore -. Il nostro obiettivo sulla costa è definire ambiti distinti in funzione delle differenze esistenti da marina a marina, al fine di calibrare le differenti azioni necessarie per recuperare sostenibilità e coerenza con i bisogni della comunità».
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