A Colonia Scarciglia nuovo residence di lusso: 20 suite vista mare e un museo. Ecco il progetto

A Colonia Scarciglia nuovo residence di lusso: 20 suite vista mare e un museo. Ecco il progetto
di Pierpaolo SPADA
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Domenica 9 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:37

Cinquant’anni di abbandono segnano qualsiasi luogo ma non possono impedirne la rinascita, quand’anche la speculazione abbia già fatto il suo corso. Come per l’ex Colonia Scarciglia a Castrignano del Capo: c’è un nuovo investimento che promette futuro. Un residence. E, com’è di moda nel Salento, parla di lusso e turismo. 

La storia

Progetto complesso. Passa per la trasformazione in residenza turistica e museo dell’edificio che un secolo fa il regime fascista eresse per farvi trascorrere le vacanze ai bambini affetti da tubercolosi, nell’ottica della propagandata sanificazione delle famiglie italiane, prima che durante la Seconda Guerra Mondiale fosse utilizzato come ospedale per i profughi dei campi di concentramento.

Il Comune di Castrignano del Capo ha detto “sì” e ne ha appena affidato esecuzione e gestione ventennale alla Alborean real estate srl di Paride De Masi, che l’ha proposto. Sul piatto, 6 milioni di euro. Ma, per il tramite dello studio commerciale De Marco (che sta istruendo la pratica), l’azienda amministrata da Mauro Sarcinella, insieme a Sol.Edil Group srl, chiederà alla Regione Puglia il cofinanziamento a fondo perduto del 45% dell’investimento previsto dal Pia Turismo. E, dopo l’eventuale approvazione dello stesso ente, avvierà i lavori, che punta a terminare entro due anni e mezzo. Obiettivo ambizioso, e non solo in termini temporali. La sfida che le imprese si stanno ponendo è quella di non snaturare l’ex Colonia. Una premessa scontata forse, ma non troppo se posta in correlazione con quella dettata alla fine degli anni ’60 dalla vecchia proprietà. Quando il Demanio cedette la struttura alla Provincia di Lecce prescrisse, infatti, soltanto una condizione: che ne fosse preservata la funzione fondativa sociale, lontana da scopi di natura imprenditoriale privata. Così non andò, tant’è che il Demanio richiese indietro la Colonia e riuscì a riottenerne la proprietà a seguito del conseguente contenzioso. Ma era il 2004 e il progetto da 9 milioni di euro per la costruzione di un resort di lusso, proposto dalla Apuliae spa di Roberto Colaninno, non fu malvisto. Appena avviati, i lavori furono bloccati e l’immobile sequestrato, prima dell’assoluzione che nel 2009 svincolò Colaninno dall’accusa di abuso edilizio. E, poi, ancora contenzioso amministrativo e abbandono, fino alla cessione dell’ex Colonia al Comune di Castrignano che, sospeso tra l’opportunità di abbattere o ristrutturare, sollecitato da Alborean, ha optato per la seconda. 

Il progetto: residence da 20 suite extralusso in concessione ventennale

La concessione ventennale accordata dall’amministrazione per 20 milioni di euro - per 20 anni - riguarda in dettaglio la progettazione, l’esecuzione e la riqualificazione di Punta Meliso, “regno” dell’ex Colonia. Per render al meglio la propria opera, Alborean si è affidata al raffinato Laboratorio di architettura del veneto Toti Semerano, il quale, partendo dal progetto del 2004, ne ha sconvolto i connotati, riducendo l’utilizzo di suolo e riservando alla fruizione pubblica ampi spazi della struttura ricettiva. Spiega l’architetto nella sua descrizione: «Dell’imponente volume della Colonia sarà utilizzato solo il piano terra. La parte del corpo principale prospiciente la residenza turistica è utilizzata per progettare un “Lido”» che comprenderà piscine, fitness, spa, nonchè un ristorante e un bar fruibili indipendentemente dal funzionamento del Lido stesso. La restante parte sarà destinata ad ospitare il “Museo del Mare”: «Un luogo che metterà a disposizione tutto ciò che di umano intelligence ha proposto in forma creativa sul tema del mare e del viaggio». Venti gli appartamenti che saranno ricavati dalla ristrutturazione degli edifici presenti alle spalle del blocco centrale dell’ex Colonia: case vacanza da 896 metri quadri, servite da spiaggia privata. «Un unico elemento spicca nel paesaggio recuperato – indica Semerano -, una Torre di grande valore simbolico, la cui altezza è il ricordo delle dimensioni dell’ex colonia, un volume al quale si sceglie di rinunciare. La torre richiama un segno identificativo del paesaggio costiero salentino, ma è anche la porta d’accesso al colle sovrastante, da rendere accessibile non solo come passeggiata, ma anche ampliando, attraverso un restauro botanico, la parte alberata così da formare - un bosco che - illustra l’architetto con la sua ombra offra riparo dal cocente sole estivo». 
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