Due imputati nell'inchiesta “Diarchia” lasciano il carcere dopo l'annullamento delle condanne per associazione mafiosa da parte della Corte di Cassazione. Si tratta di Cosimo Damiano Autunno, 57enne di Matino, e di Giuseppe Corrado, 51enne di Supersano, il primo detenuto nel carcere leccese di Borgo San Nicola, il secondo fuori regione: erano detenuti in custodia cautelare da sei anni. A rimettere in libertà i due imputati, con effetto immediato, è stata la Corte d'Appello di Lecce (presidente Domenico Toni, giudice estensore Giuseppe Biondi). I giudici hanno preso atto della decisione della Corte di Cassazione di annullare con rinvio le condanne per associazione mafiosa per alcuni degli imputati nell'inchiesta che, tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017, permise di smantellare un presunto sodalizio criminale capeggiato da Tommaso Montedoro. L'operazione dei carabinieri del Reparto operativo e del Nucleo investigativo di Lecce scattò in seguito all'omicidio di Augustino Potenza, avvenuto il 26 ottobre 2016 a Casarano, nel parcheggio di un supermercato, e al tentato omicidio di Luigi Spennato, il 28 novembre successivo, sempre a Casarano.
Esclusa l'associazione mafiosa
Caduta - almeno per il momento - l'accusa di associazione mafiosa, resta in piedi quella di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, per la quale la pena è già stata scontata in via cautelare, essendo i due in carcere sin dal 2017.