Calimera, salviamo il Nuovo cinema Elio

Calimera, salviamo il Nuovo cinema Elio
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Gennaio 2016, 09:13
Il Nuovo Cinema Elio di Calimera rischia il collasso. La cooperativa Kama, che lo gestisce dal 2003, è allo stremo delle forze. Il gruppo di giovani calimeresi nato nell’anno in cui lo storico teatro di via Montinari tornò a nuova vita dopo un lungo periodo di abbandono, deve far fronte a spese non più sostenibili: un mutuo ottenuto con garanzie private per l’acquisto, due anni fa, del proiettore digitale, i lavori di manutenzione straordinaria mai rimborsati dal Comune, film che diventano sempre più costosi e introiti di biglietteria scarsi, perché il pubblico preferisce le scintillanti multi sala della città. E gli stipendi dei soci spesso saltano.
A questo si aggiunge una “gestione di fatto” che va avanti da cinque anni a causa del mancato rinnovo, da parte della precedente amministrazione, del contratto d’affidamento.

Questioni venute alla luce nell’ultimo Consiglio comunale a fronte di un’interpellanza presentata dal gruppo d’opposizione Rilanciamo Calimera. I due consiglieri Luigi Castrignanò e Fania Palano chiedevano a che punto fosse la delibera numero 81 del 7 settembre 2015 con la quale la giunta De Vito fissa al 15 giugno 2016 il termine ultimo dell’iter amministrativo che dovrebbe approdare ad una nuova gestione.

Una sorta di “fase di transizione” che segnerà il destino del Nuovo Cinema Elio dopo quasi 15 anni di attività. Anni in cui la struttura è diventata riconosciuto presidio culturale per Calimera e per il Salento, inserita nel circuito d’Autore di Apulia Film Commission, aprendo i battenti tutte le sere, nonostante le difficoltà.

Un sogno partito con i migliori auspici nel 2003 con l’amministrazione guidata da Francesco Panese e il sostegno della Grecìa Salentina. Alla Kama fu affidata la gestione. Con il passare del tempo il cinema è andato avanti grazie agli sforzi dei ragazzi che ben presto hanno dovuto fare i conti con la revoca di un finanziamento di oltre un milione di euro per l’assenza di alcuni requisiti formali e con altri problemi tra cui l’impossibilità di adeguare il palco anche a spettacoli teatrali o il trasferimento delle prove del concertone della Notte della Taranta da Calimera a Zollino per le quali la Grecìa dava un contributo. Non da ultimo il venir meno dei rimborsi che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto in cambio dell’uso della sala per proprie attività.
Il contratto di gestione impegnava la cooperativa a garantire 12 giornate l’anno nella totale disponibilità del Comune, garantendo proprio personale e proprie attrezzature. Per le giornate eccedenti le 12 previste il Comune avrebbe dovuto accollarsi ogni onere. In realtà nel 2007 e 2008 i giorni di cui l’amministrazione ha usufruito sono stati rispettivamente 37 e 31, mai rimborsati alla cooperativa.

E poi c’è la questione relativa all’affidamento: il primo contratto di gestione aveva la durata di cinque anni, quindi sino al 2008. La precedente amministrazione guidata da Giuseppe Rosato lo proroga nel 2009 e nel 2010, poi più nulla. «Si va avanti per cinque anni senza alcun tipo di garanzia, senza regolamentazione - dice il presidente della Kama Massimo Floris - nonostante i nostri continui solleciti all’amministrazione». Anni difficili durante i quali i ragazzi, con quella che il responsabile artistico, l’avvocato Gabriele Russo definisce «una vera prova di forza» provvedono a proprie spese all’installazione del sistema dolby surraund, all’amplificazione e a tutti i necessari e costosi adeguamenti tecnologici: biglietteria elettronica e soprattutto il proiettore digitale costato circa 60mila euro.

«Vogliamo continuare a tenere in piedi questa realtà - dice Russo - ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo, con il sostegno economico del Comune, così come avviene in altre realtà e, soprattutto, con un affidamento trasparente».
Dal canto suo l’amministrazione De Vito, che dal giorno del suo insediamento cerca di far quadrare i conti e porre rimedio a quei «rapporti convenzionali nel settore sociale e culturale messi su dalla precedente amministrazione che più volte abbiamo denunciato», ha come unico interesse rilanciare l’attività del cinema e far sì che continui ad essere un perno culturale per l’intero territorio. «Le strade sono due - dice la sindaca Francesca De Vito - un nuovo accordo, se la legge ce lo consente, con la Kama, o un bando di gara per una nuova gestione».