Tir contro abulanza: due morti sulla Lecce-Gallipoli

Tir contro abulanza: due morti sulla Lecce-Gallipoli
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Lunedì 23 Ottobre 2017, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 12:21

Un incidente frontale violentissimo, che non ha lasciato scampo a due dei quattro occupanti dell’ambulanza. E che ha materializzato nuovamente l’incubo di una tragedia stradale per tutta la comunità salentina. Drammatico il bilancio dello scontro che ieri mattina, intorno a mezzogiorno, si è verificato su un tratto della statale 101, quello subito dopo lo svincolo per Lido Conchiglie, su un viadotto a una manciata di chilometri da Gallipoli. Due le vittime, come detto: si tratta dell’autista del mezzo di soccorso, Gimmi Manni, 60 anni ancora da compiere, di Taviano; e di Luigi Durante, 79 anni, di Nardò. Quest’ultimo era il paziente che si trovava nella parte posteriore dell’ambulanza, che si è scontrata frontalmente con un autoarticolato. Era diretta al “Vito Fazzi” di Lecce per un consulto specialistico. Ferite, fortunatamente in modo non grave, quattro persone: un medico, un’infermiera e due parenti dell’anziano, la moglie e il figlio. Sotto shock ma sostanzialmente illeso il conducente del tir.
La dinamica dell’incidente è ancora tutta da ricostruire nei dettagli. I mezzi di soccorso e le pattuglie dei carabinieri hanno lavorato per ore sul luogo della tragedia. Dai primi riscontri, sembra che l’uomo alla guida del mezzo pesante, M.D.G., un 57enne di Vernole dipendente della Ecomet, azienda di San Cesario specializzata nel trattamento dei rifiuti, stesse procedendo in direzione di Gallipolli. L’uomo avrebbe perso il controllo del camion nell’affrontare il doppio curvone, prima a sinistra e poi a destra, che porta sul viadotto. Forse a causa della pioggia. Poco prima del rettilineo, il tir ha sfondato lo spartitraffico centrale ed è piombato sull’ambulanza, che percorreva la 101 in direzione di Lecce. L’impatto è stato devastante. La scena dell’incidente che si è presentata ai soccorritori sembrava il luogo di un attentato terroristico: solo l’esplosione di una bomba avrebbe potuto provocare danni simili.
L’ambulanza è stata colpita nella parte anteriore sinistra. In sostanza, l’urto maggiore ha riguardato proprio l’abitacolo, nella parte in cui siede il conducente. Lo schianto ha ridotto il mezzo di soccorso in un ammasso di lamiera indistinguibile, mentre il tir ha continuato a sbandare sulla corsia sbagliata, andando a sfondare la barriera di protezione del viadotto e lasciando uno squarcio sull’abisso, un salto di una ventina di metri verso la carreggiata sottostante, che fortunatamente il camionista è riuscito ad evitare. Il tir si è poi fermato poco più avanti, con la cabina del conducente seriamente danneggiata.

 

Nel giro di pochi minuti sono giunti sul posto i mezzi del 118 - allertati dalle decine di automobilisti che in quel momento si trovavano a passare - e le pattuglie dei carabinieri. Per l’autista dell’ambulanza e per l’anziano paziente, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: entrambi sono morti sul colpo. Sono apparse inizialmente gravi le condizioni di V.L., infermiera di 38 anni, originaria di Acquarica di Lecce e residente a Tuglie: lei e un medico sono stati portati in codice rosso all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove sono stati sottoposti a tutti gli accertamenti del caso, che fortunatamente avrebbero scongiurato lesioni particolarmente gravi. In particolare, le condizioni dell’infermiera sarebbero migliorate nel corso della giornata. È ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Chirurgia. Hanno ricevuto le cure dei sanitari del 118, come detto, anche l’autista del tir e le due parenti del paziente morto, tutti e tre sotto shock.
La zona è stata raggiunta dai vigili del fuoco e dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, che hanno avviato le indagini per risalire alle esatte cause dell’incidente. Il conducente del tir è stato sottoposto ai test per rilevare l’assunzione di alcol, come da prassi, ma è risultato negativo. È indagato per omicidio stradale. Il tratto di strada in questione è rimasto chiuso per diverse ore, per permettere agli investigatori di raccogliere tutti gli elementi utili alle indagini. I mezzi coinvolti nell’incidente, su disposizione del pubblico ministero Stefania Mininni, sono stati messi sotto sequestro. Nei prossimi giorni si svolgeranno gli esami medico-legali sui corpi delle vittime, che si trovano ora nella camera mortuaria del “Fazzi”.

 

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