Quella corsa sotto la pioggia e lo squarcio sul precipizio:
indagato l’autista del camion

Quella corsa sotto la pioggia e lo squarcio sul precipizio: indagato l’autista del camion
di Alessandro CELLINI
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Martedì 24 Ottobre 2017, 12:21
È uno squarcio nel vuoto che fa paura, quello causato dal tir alla rete di protezione del viadotto. Fa paura l’altezza - non meno di venti metri dalla campagna sottostante e dal dedalo di incroci delle stradine secondarie - e fa paura il pensiero che da quello squarcio il tir stesso, l’ambulanza o altri mezzi che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato potessero finire giù. Una tragedia nella tragedia. Invece, incredibilmente, da lì non è caduto nessuno. Ma quella breccia è lì, e prima che la statale possa essere riaperta al traffico - almeno nella carreggiata che scorre verso nord - dovrà passare del tempo.
Cosa abbia provocato quella lacerazione è facile immaginarlo. Il tir, dopo aver sbandato, è andato a schiantarsi contro l’ambulanza che procedeva in direzione di Lecce. Dopodiché ha continuato la sua folle corsa, andando a sbattere contro la protezione esterna della carreggiata. Forse la cabina, o più probabilmente il colpo di coda del rimorchio, che in effetti quando tutto è finito risulta piegato con un’angolazione innaturale rispetto alla motrice. Sta di fatto che il conducente del mezzo pesante ha corso un ulteriore rischio: una eventuale caduta da venti metri di altezza, difficilmente gli avrebbe lasciato scampo.
Impossibile, almeno per ora, riuscire a individuare la causa per cui il conducente del tir ha perso il controllo del mezzo. Certo è che per tutta la mattinata l’intera provincia di Lecce è stata oggetto di piogge più o meno violente. È possibile che una distrazione, unita all’asfalto viscido, abbia fatto sì che il tir uscisse di strada. L’uomo è ora indagato per omicidio stradale.
Mentre tutti erano concentrati sui soccorsi ai feriti e sui rilievi lungo il viadotto della morte, poco più giù si è consumato un altro incidente, sotto gli occhi di decine di persone che si erano fermate per osservare quanto accadeva sul ponte. A causarlo, il blocco del traffico con deviazione lungo le strade secondarie, e l’imprudenza di un altro camionista. Quest’ultimo, lasciata la 101 e imboccato lo svincolo per Lido Conchiglie obbligatoriamente imposto dalle forze dell’ordine, ha percorso a velocità troppo elevata la breve discesa, forse pensando di avere un lungo rettilineo al termine della rampa o comunque calcolando male le distanze. Sta di fatto che l’uomo ha cercato disperatamente di frenare, ma ha ugualmente travolto tre auto che erano nei pressi dell’incrocio al termine della discesa.
Le auto, per fortuna, erano vuote, semplicemente “parcheggiate” dai curiosi che si erano fermati a osservare le operazioni di soccorso. L’impatto è stato comunque violentissimo. Il tir nella sua corsa prima di fermarsi ha travolto una Fiat Multipla, una Punto vecchio modello e una Croma. Quest’ultima è finita nel fossato che si trova al lato della carreggiata. Poi il camionista è riuscito ad arrestare la corsa del mezzo pesante, pochi metri più avanti. I soccorritori, che erano nelle fasi finali delle operazioni poco più sopra, ci hanno impiegato pochi secondi ad accorgersi di quanto era accaduto e si sono fiondati sul posto, nel timore di trovarsi davanti a una nuova strage. La zona è stata raggiunta da un’ambulanza del 118, dal personale dell’Anas e da una pattuglia della Guardia di finanza, impegnata a supporto dei carabinieri nella gestione del traffico. Nessuno fortunatamente è rimasto ferito. Ma il nuovo incidente ha ulteriormente scosso quanti già erano sconvolti per la tragedia di mezzogiorno.

 
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