Vanessa Ballan uccisa dall'ex amante, Bujar la minacciava da un anno: «Metto online i video dei nostri incontri». Lei lo aveva denunciato per stalking

Vanessa aveva deciso: non voleva più avere niente a che fare con quell'uomo di 15 anni più grande di lei

Vanessa Ballan uccisa dall'ex amante, Bujar la minacciava da un anno: «Metto online i video dei nostri incontri». Lei lo aveva denunciato per stalking
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 06:32 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 14:23

Dagli incontri extraconiugali alla persecuzione. La relazione tra Vanessa Ballan e Bujar Fandaj si è trasformata in paura per lei e in ossessione per lui. La 26enne aveva preso una sbandata, come poteva capitare a chiunque. Ma sapeva che quella storia non era destinata a durare. Capito l'errore, era tornata sui suoi passi. Lui no. Per quasi un anno l'ha tormentata, e l'ha ricattata minacciandola di raccontare al compagno della sua scappatella. «Gli mostro i video» le diceva, per costringerla a lasciarlo e a tornare con lui. «E li metto sul web così tutti sapranno». Ma Vanessa aveva deciso: non voleva più avere niente a che fare con quell'uomo, 15 anni più grande di lei. E così le minacce di rendere pubblica quella relazione sono ben presto diventate minacce di morte. Tanto da costringere la 26enne a raccontare tutto al compagno e a sporgere denuncia per stalking.

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LA DENUNCIA

La giovane mamma, dopo aver scoperto che era in attesa del secondo figlio, ha avuto paura anche per lui. E il 26 ottobre si è recata dai carabinieri. Ai militari ha raccontato degli appostamenti che il 41enne faceva vicino a casa sua, delle volte che l'aveva importunata sul posto di lavoro, delle telefonate e dei messaggi. Il codice rosso è scattato subito: il 27 ottobre, su ordine della Procura, i carabinieri si sono presentati nell'abitazione del kosovaro. Consegnato l'avviso di garanzia, è scattata la perquisizione. Sono stati posti sotto sequestro i due telefoni cellulari del 41enne e gli altri supporti informatici in suo possesso per trovare le prove che confermassero il racconto di Vanessa Ballan. Già, perché la 26enne, proprio per non essere scoperta dal compagno, aveva cancellato tutti i messaggi minatori dal suo telefono. Agli inquirenti serviva qualcosa di più della sua denuncia per far scattare qualche misura cautelare. La Procura, ancora ieri, era in attesa delle analisi sui supporti per decidere se disporre a carico di Fandaj un divieto di avvicinamento alla 26enne, o qualcosa di ancor più restrittivo.

IL RANCORE

La perquisizione domiciliare aveva fatto scattare qualcosa nella testa di Fandaj: da quel momento, infatti, non aveva più importunato Vanessa. Procura e carabinieri erano stati chiari: qualsiasi altro episodio di disturbo deve essere segnalato, ma di segnalazioni da quel 26 ottobre non ne sono più arrivate. La sola denuncia, in altre parole, sembrava aver sortito l'effetto sperato, e Vanessa era convinta di essersi lasciata alle spalle quell'anno di persecuzione. Invece per la Procura questo mese e mezzo è servito al 41enne per pianificare il delitto, ma soprattutto anche la fuga. La premeditazione non è ancora stata contestata, ma si tratta di un dettaglio: lo sarà una volta che il 41enne verrà fermato. Altre piste non ce ne sono. È l'unico irreperibile, e anche la lontana ipotesi che possa essersi trattato di una rapina finita nel sangue è stata scartata subito.

LA VENDETTA

«Sono fatto così: ti do subito cuore, trasparenza e sincerità. Ma non pensare mai di fottermi, perché se mi cadi dal cuore non ci ritorni mai più». L'ultimo video su Tik Tok postato da Bujar Fendaj, poco prima delle 20 di lunedì, la sera prima dell'omicidio, a posteriori suona come un avvertimento. Quasi come una dichiarazione d'intenti, in realtà impossibile da decifrare dopo il mese e mezzo di silenzio. Il 12 dicembre, in un altro video, non prodotto da lui ma condiviso, si vedono le onde del mare e una voce fuoricampo che dice, tra le altre cose, «ho resistito a dolori che pensavo mi stessero per annientare, ho assistito a delusioni da persone che mai avrei pensato perché a loro ho dato solo bene» e che si chiude con «magari non oggi e nemmeno domani, ma prima o poi avrò la mia rivincita». E ancora, l'11 novembre: «Mia madre mi ha cresciuto come la persona più gentile e dolce che tu abbia mai incontrato, ma se mi manchi di rispetto ti mostrerò perché ho il cognome di mio padre». Messaggi diretti a Vanessa? È inutile chiederselo ora. Ed è difficile anche capire se, interpretati in un certo modo, avrebbero permesso di mettere chi di dovere in guardia ed evitare che un'altra vita venisse spezzata.
G.Pav.

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