Tragedia a Torre Santa Susanna, ambulanza senza medico e infermiere: 63enne muore in piazza. Il 118: «Soccorso dal dottore arrivato in automedica»

La Asl Brindisi:

Tragedia a Torre Santa Susanna, ambulanza senza medico e infermiere: 63enne muore in piazza. Il 118: «Soccorso dal dottore arrivato in automedica»
di ​Cristina PEDE
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Martedì 11 Luglio 2023, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 13:09

Tragedia nella tragedia a Torre Santa Susanna: un 63enne emigrato e tornato in Puglia per far visita ai parenti muore in mezzo alla strada colpito da un malore. L'ambulanza arrivata in soccorso non aveva a bordo medico e infermiere autorizzati a praticare i primi soccorsi. Morto in pochi minuti. Ma 118 di Brindisi chiarisce: un'automedica arrivata da Mesagne, con a bordo un medico, ha raggiunto sul posto l'ambulanza e ha soccorso il 63enne che è morto per arresto cardiaco. 

La storia

Era tornato nella sua cittadina di origine a Torre Santa Susanna per salutare i parenti e trascorrere le ferie estive: tragica fatalità per un 63enne emigrato da anni in Germania e colpito da emorragia celebrale mentre era in vacanza.

La notizia si è diffusa rapidamente lasciando nello sgomento l’intera cittadina, per l’avversità che ha incontrato Giancarlo Del Buono, giunto da qualche giorno a Torre e dove è stato improvvisamente colpito da un’emorragia cerebrale, domenica sera intorno alle 22,30 che non gli ha lasciato scampo.

A peggiorare la già tragica situazione è stato il tempestivo arrivo del 118 con a bordo l’autista e i soccorritori che non hanno potuto fare molto: l’uomo a terra in via Galaso, nei pressi di un locale commerciale dove si era recato per salutare parenti, era in uno stato di incoscienza e presentava evidenti segnali di un’emorragia in corso. Nessuno degli intervenuti in soccorso poteva fare molto per aiutarlo non essendo autorizzati alle terapie più invasive. Solo un passante, infermiere di professione, si è proposto di dare il suo aiuto ed è stato autorizzato a praticare i primi soccorsi al malcapitato che è spirato nel giro di pochi minuti. Un epilogo dal quale il 63enne non avrebbe avuto scampo anche con l’intervento dei medici, probabilmente, ma intanto monta la polemica per i mezzi di soccorso che già in altre situazioni non avevano potuto affrontare l’emergenza in assenza del personale specializzato.

La risposta del 118 Brindisi

La Asl Brindisi chiarisce che sul posto è stata inviata un'ambulanza del 118 che si trovata a Torre Santa Susanna, successivamente è stata raggiunta da un'automedia - come da procedura -  con a bordo un medico che ha soccorso il 63enne, morto per arresto cardiaco. 

Morte naturale per lo sfortunato, la cui salma poche ore dopo il decesso era a disposizione dei familiari per i funerali che si svolgeranno oggi alle 17 nella chiesa Madre di Torre Santa Susanna alla presenza di familiari e conoscenti.

La carenza di personale

Non si placano però le polemiche per l’accaduto, per la gestione della locale gestione del servizio di emergenza e per la grave carenza di personale medico che ha colpito l’intera provincia di Brindisi in tutti i presìdi e in ogni ambito sanitario. Una situazione che peggiora con l’arrivo della stagione estiva, tra l’altro quando ci sarebbe bisogno di un incremento del personale proprio in prospettiva dell’ondata turistica che si riversa in tutte le province pugliesi e per la richiesta di postazioni dedicate nelle varie marine che pure devono essere coperte da personale sanitario. Già lo scorso maggio si era sollevato il problema della carenza di medici per il 118 in tutte le province con dati allarmati. A Brindisi si era registrata una carenza di almeno 33 medici. Carenza di professionisti che, oltre a mettere a rischio gli interventi sanitari, inevitabilmente finisce per ripercuotersi anche sull’utilizzo delle automediche e delle ambulanze “mike” (con medico a bordo), in deficit sul territorio di oltre il 50%, poiché anch’esse limitate dalla carenza del personale necessario a coprire tutti i turni nelle 24 ore. Quello della carenza di personale per l’emergenza-urgenza rappresenta solo la punta dell’iceberg che sta mettendo in ginocchio la sanità pugliese e che raggiunge picchi preoccupanti in alcune province come Brindisi.

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