Finanziere scomparso nel 2019, per i giudici «non è disertore»

Il finanziere ripreso dalle telecamere della stazione di Monopoli
Il finanziere ripreso dalle telecamere della stazione di Monopoli
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Mercoledì 13 Settembre 2023, 17:56

Pietro Conversano, l’appuntato della Guardia di Finanza fasanese scomparso il 13 febbraio del 2019 non è un disertore. Lo ha stabilito, primo caso in Italia, il Gup presso il Tribunale militare di Napoli che, preso atto di quanto stabilito dalla recentissima riforma Cartabia, mancando la prova che l’imputato, difeso dall’avvocato Antonio La Scala, scomparso senza lasciare tracce, ormai da più di 4 anni e mezzo e all’epoca dei fatti in servizio alla Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, sia stato messo nelle condizioni di conoscere l’esistenza di un procedimento penale a suo carico, ha rinviato l’udienza al 20 dicembre al solo fine di emettere una sentenza di non doversi procedere per impossibilità ad instaurare correttamente il contraddittorio.

Non ha mai ricevuto la notifica

Infatti è emerso che l’imputato non è stato mai messo a conoscenza del fatto che a suo carico esista un’imputazione per diserzione, non avendo lo stesso mai ricevuto alcuna notifica in tal senso.

In questo modo e con questo cavillo, l’originaria richiesta di rinvio a giudizio per il reato di diserzione aggravata avanzata dalla Procura Militare di Napoli non potrà essere più esaminata dal Tribunale militare, salvo che il militare venga rintracciato vivo. Ciò ovviamente comporterà per la polizia giudiziaria l’obbligo di rintraccio del militare per la notifica della sentenza. La novità introdotta dalla Legge Cartabia è appunto finalizzata a garantire un corretto contraddittorio e un corretto esercizio del diritto di difesa, così come ha sostenuto La Scala, il difensore del militare, il quale ha anche evidenziato che l’altra imputazione di omessa presentazione di servizio è stata già archiviata dal gip militare in precedenza. Presenti in aula i familiari di Pietro Conversano i quali hanno espresso grande soddisfazione per aver chiuso almeno la vicenda penale senza che alcuna sentenza possa stabilire che il militare sia un disertore.  

La moglie del finanziere in aula 

«Una parte di un incubo che dura da più di 4 anni è finita – ha dichiarato a margine dell’udienza Caterina Fumarola, la moglie del finanziere scomparso -. Anche per i miei figli è importante sapere che nessuno potrà mai più dire che il padre sia un disertore. Ora spero sempre che ci sia un nuovo imput nelle ricerche per sapere finalmente cosa sia successo a Pietro. Con l’avvocato La Scala al mio fianco sono certa che prima o poi riusciremo ad avere una risposta».

Sparito nel 2019

Era il 13 febbraio 2019 quando Conversano, allora 52enne, uscì dalla sua abitazione, dicendo a sua moglie di dover svolgere un particolare servizio e che sarebbe rientrato tardi dal lavoro. A Monopoli, davanti alla caserma in cui presta servizio, parcheggia l’auto e stacca i cavetti della batteria. Le telecamere, poi, lo inquadrano alla stazione monopolitana mentre sale sul treno diretto a Bari, ed anche qui al suo arrivo, viene intercettato dalle telecamere. Si muove nervosamente per un po’ all’interno e all’esterno della stazione, poi entra nel sottopassaggio e da qui più nulla. Gli appelli dei familiari in questi anni sono caduti nel vuoto. Da allora, Pietro non ha contattato nessuno, neanche gli anziani genitori. 

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