L'ex sindaco di Erchie Nicolì libero dopo due mesi: revocata la misura cautelare

L'ex sindaco di Erchie Ncolì libero dopo due mesi: revocata la misura cautelare
L'ex sindaco di Erchie Ncolì libero dopo due mesi: ​revocata la misura cautelare
di Eliseo ZANZARELLI
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Martedì 5 Marzo 2024, 20:26 - Ultimo aggiornamento: 20:36

Dopo quasi due mesi di arresti domiciliari, è tornato libero l'ex sindaco di Erchie Pasquale Nicolì. Il 9 gennaio scorso era stato arrestato insieme con l'assessore Vito Oronzo Bernardi per una serie di presunti reati che sarebbero maturati proprio durante la gestione amministrativa dell'ente.

Lo stesso Bernardi, peraltro, è tuttora sottoposto ai domiciliari: il suo legale Cosimo Pagliara ha presentato l'altro ieri istanza di revoca della misura alla gip Stefania De Angelis. Quest'ultima emise l'ordinanza di misure cautelari, anche nei confronti dell'ex assessora Pamela Melechì e dell'ex responsabile dell'Ufficio tecnico comunale Ciriaco Ciro Pasquale (per loro, divieto di dimora), chiesta dai pubblici ministeri Antonio Negro, Giovanni Marino e Pierpalo Montinaro. Ora, a parte Bernardi, tutti i gli ex componenti della Giunta ercolana sono indagati a piede libero, compresi l'ex vice sindaco Giuseppe Polito e l'altra ex assessora Lina Ferrara. 

Le accuse

I reati ipotizzati nei loro confronti, a vario titolo, sono di concorso in concussione (anche tentata) aggravata, abuso d'ufficio, induzione a dare o promettere utilità, falsità ideologica, violenza sessuale aggravata (quest'ultimo addebito solo per Bernardi, che avrebbe molestato una volontaria del servizio civile proprio nei locali comunali).

Il motivo della liberazione di Nicolì, difeso dall'avvocato Egidio Albanese, e degli altri risiede nelle ormai cessate esigenze cautelari. In particolare, dopo le dimissioni del primo cittadino, divenute irrevocabili due settimane fa, non sussiste più pericolo di reiterazione dei reati né di possibile inquinamento delle prove, giacché l'inchiesta è stata dichiarata conclusa. 

La stessa Melechì - difesa dall'avvocato Cosimo Lodeserto, potè fare ritorno a Erchie, dopo l'imposizione del divieto di dimorarvi, soltanto a seguito delle sue dimissioni dalla carica. In un primo momento, dopo quel terremoto giudiziario che scosse Palazzo Ducale (sede del Comune), prese le redini dell'amministrazione provvisoria il vice sindaco Polito, che ritenne sussistere le condizioni per proseguire nell'attività amministrativa in attesa di sviluppi favorevoli, che però non vi furono. Nicolì spiegò alla gip di aver provato a rivoluzionare lo status quo del Comune in modo anche deciso ma senza, a suo avviso, aver commesso illeciti. 
Non fu della stessa opinione la giudice De Angelis, che dopo l'interrogatorio di garanzia non revocò né modificò la misura dei domiciliari. Niente da fare neppure in sede di Riesame, con l'istanza di liberazione che fu puntualmente rigettata. La svolta è avvenuta solo a dimissioni divenute irrevocabili, che hanno comportato la "caduta" dell'intera amministrazione e la conseguente nomina da parte della prefetta di Brindisi Michela Savina La Iacona del vice prefetto vicario Antonio Giaccari quale commissario straordinario del Comune fino alle prossime amministrative (che si terranno in concomitanza con le europee dell'8 e 9 giugno). Nicolì non intende, per il momento, rilasciare dichiarazioni pubbliche.

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