Ai domiciliari dal 9 gennaio, il sindaco di Erchie si dimette

Pasquale Nicolì
Pasquale Nicolì
di Eliseo ZANZARELLI
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 20:36

"Non mi è riuscito quel processo di cambiamento che avevo promesso e me ne scuso con i cittadini". Il sindaco di Erchie Pasquale Nicolì si è dimesso.

La decisione

Dopo il "no" del Riesame all'istanza di revoca dei domiciliari, cui è sottoposto dallo scorso 9 gennaio, ha deciso a malincuore di concludere anzitempo la sua esperienza amministrativa. Ci sono pur sempre i 20 giorni concessi dalla normativa al primo cittadino per ripensarci, ma non sarà questo il caso: Nicolì non tornerà indietro e dunque si potrà di fatto già aprire la campagna elettorale. Dopo un breve periodo di commissariamento, le elezioni dovrebbero tenersi già nel mese di giugno in concomitanza con le europee.

Nicolì ha annunciato il suo addio con un'accorata e un po' prolissa lettera indirizzata proprio agli ercolani: "Con profondo rammarico - scrive nel preambolo - sono costretto a comunicarvi che il sogno del cambiamento, mio tramite, è divenuto irrealizzabile". "L’efferato, continuo e costante accanimento delle opposizioni - prosegue - contro ogni forma di cambiamento, unitamente alla granitica, gattopardiana volontà della struttura amministrativa del comune di conservare i propri privilegi, hanno reso l’avventura impossibile da proseguire, facendola diventare un’ulteriore disavventura per la nostra comunità".

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