Bracconaggio, blitz della Forestale: bloccati in due, uno arrestato

Bracconaggio, blitz della Forestale: bloccati in due, uno arrestato
di ​Lucia PEZZUTO
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Martedì 24 Ottobre 2023, 08:51

Bracconieri a caccia con richiami elettroacustici e anche senza porto d’armi, scatta un arresto e una denuncia. Due persone sono state infatti sorprese alle prime luci dell’alba ieri dai Carabinieri Forestali di Brindisi dopo aver utilizzato richiami elettroacustici per cacciare tordi. L’attività è stata svolta nelle campagne di Carovigno da due pattuglie di Forestali del Nucleo Investigativo (Nipaaf) di Brindisi e del Nucleo di Ostuni. I carabinieri dopo aver udito i richiami che riproducevano il verso del tordo, specie che attraversa soprattutto le zone olivetate in questo periodo di inizio autunno, si sono messi sulle tracce dei proprietari individuando due soggetti. 

I due bracconieri fermati


Una volta fermati i due bracconieri è stato accertato che non solo avevano abbattuto tre volatili ma che una di queste due persona era anche sprovvista del porto d’armi.

I militari, a quel punto, hanno proceduto al deferimento di uno dei due alla Procura della Repubblica di Brindisi, per violazione della Legge-quadro sul prelievo venatorio, in relazione all’uso del richiamo elettromagnetico, ed all’arresto dell’altro, a cui è stato contestato, oltre al porto abusivo di armi, il furto aggravato venatorio per aver abusivamente abbattuto fauna selvatica, che costituisce patrimonio indisponibile dello Stato, il quale ne consente il prelievo limitato e

I controlli 

condizionato a concessione. L’ attività di contrasto al bracconaggio viene condotta a tappeto, da parte dei Carabinieri Forestali, su tutto il territorio boschivo e rurale del Salento. 
Normalmente il cacciatore che è stato segnalato all’autorità giudiziaria e dovrà rispondere dei reati di uccellagione e utilizzo di mezzi di caccia vietati, in base alla L. 157/1992, per la quale rischia l’arresto e una pena fino a un anno di carcere o un’ammenda fino a 2mila euro.
Dall’inizio della stagione numerosi richiami elettroacustici, apparecchi per l’appunto vietati nell’esercizio venatorio, sono stati scoperti e sequestrati. I richiami elettroacustici sono vietati perché tendono a concentrare un gran numero di uccelli, appartenenti alla specie del verso riprodotto artificialmente in un solo punto, quindi i cacciatori, con un solo colpo di fucile possono abbattere diversi esemplari. Come è noto, la provincia di Brindisi rappresenta ancora oggi un territorio ad alta densità di esercenti l’ attività venatoria con il maggior rapporto in Puglia fra cacciatori e residenti, fra cui non di rado si “mimetizzano” soggetti che effettuano illegalmente il prelievo di fauna. Il fenomeno dell’utilizzo dei richiami elettrici per l’ avifauna è ampio e pertanto capillarmente monitorato e contrastato, così come quello della caccia alla lepre italica, soprattutto nelle campagne attorno al capoluogo, con l’ uso di fari accecanti in ore notturne. 

La prevenzione


Oltre ai normali servizi programmati nelle giornate di apertura secondo il calendario venatorio regionale, i Carabinieri Forestali, coordinati dal Gruppo di Lecce-Brindisi, ormai unica forza in campo per la prevenzione e repressione del bracconaggio, predispongono periodici controlli rinforzati e mirati laddove il fenomeno si presenti ancora radicato, raggiungendo negli ultimi anni risultati significativi. La stagione venatoria ha preso il via lo scorso 17 settembre, mentre la chiusura è prevista per i primi giorni di febbraio.
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