Prima campanella per tutti a Brindisi: aule piene, cattedre vacanti e caos trasporti

Prima campanella per tutti a Brindisi: aule piene, cattedre vacanti e caos trasporti
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Martedì 21 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:02

BRINDISI - Dopo mesi di silenzio ieri il suono della prima campanella ha scandito l’inizio di un nuovo anno scolastico. A Brindisi code interminabili, traffico congestionato e bus stracolmi di studenti. Davanti agli istituti di ogni ordine e grado impossibile ieri trovare un posto libero per parcheggiare l’auto. Varcato il cancello di ingresso un susseguirsi di baci, abbracci e sorrisi nascosti dietro le mascherine colorate. Gli studenti sembrano aver ritrovato la serenità e la gioia di tornare a seguire le lezioni in presenza dopo 19 mesi di scuola davanti ad uno schermo.
«Che sia un anno all’insegna della normalità» è il mantra dei docenti tra i corridoi.
«Ho fatto in dad i miei primi due anni di superiori - afferma Francesco, 16 anni, studente dell’istituto “Carnaro” - oggi per me è un po’ come il primo giorno di scuola. Incontro molti dei miei compagni di classe per la prima volta in presenza, pensate un po’».
Una modalità, la dad, che ha imposto agli insegnanti di reinventarsi, avvicinandosi alla tanto temuta tecnologia e, agli studenti, di adattarsi ad una modalità di apprendimento diversa. Tutti, però alla fine hanno imparato a gestire le videolezioni, caricare i compiti sulle piattaforme online, chat, email e, in generale, con l’utilizzo di strumenti tecnologici come smartphone, tablet e pc. 
E se in alcuni istituti la campanella è sta anticipata di qualche giorno, altri hanno preferito rispettare il calendario regionale visto anche le previsioni meteo. 
Affollati i cancelli soprattutto quelli delle scuole elementari e medie con genitori emozionati pronti ad immortalare ogni piccolo istante. 

Le reazioni 

Tante le cerimonie che si sono susseguite per accogliere i giovani studenti. Al comprensivo Bozzano l’anno scolastico è stato inaugurato con palloncini rossi a forma di cuore mentre nella scuola media Marzabotto, dello stesso istituto, il coro dell’istituto ha accolto gli studenti delle classi prime. 
«C’è tanto entusiasmo tra i ragazzi - afferma Salvatore Giuliano, dirigente scolastico dell’istituto industriale e liceo delle Scienze Applicate “Majorana” - sono contenti di tornare in presenza e pronti a ripartire alla grande. Questa mattina (ieri ndr) ho visitato le classi ho parlato a lungo con ognuno di loro. Insieme ai docenti abbiamo sottolineato come grande importanza dovrà essere data alle norme di sicurezza per evitare di tornare in Dad. Insieme possiamo superare ogni ostacolo». 
Nella nuova sede in via primo Longobardo gli alunni sono stati accolti nel nuovo giardino vista mare, rimesso a nuovo a tempo di record in estate. 
«Abbiamo effettuato - conclude il preside Giuliano - un monitoraggio per quanto concerne i trasporti. Ci sono delle criticità dovute all’affollamento in particolare sulla linea in arrivo da Mesagne mentre altre corse non hanno presentato grossi disagi». Gli agenti della polizia municipale ieri mattina hanno vigilato fuori dalle scuole e davanti alle fermate dei bus più affollati per controllare l’uso delle mascherine e scongiurare rallentamenti a causa del traffico sostenuto.
A dispetto di quanto proclamato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, anche quest’anno la campanella è suonata con tante falle da colmare. E non è il Covid a spaventare i docenti, quanto il fatto che i precari sono ancora in attesa di essere convocati. Tante sono ancora le cattedre rimaste vuote con dirigenti scolastici costretti a fare i salti mortali per gestire l’orario delle lezioni. Mascherine anche ai banchi, distanza di un metro, disinfettanti dovunque.

Buona la prima, anche se le preoccupazioni, soprattutto tra i genitori, non mancano.

Altro nodo non ancora sciolto è quello legato ai trasporti, nonostante i vertici istituzionali che alla vigilia della stagione hanno tenuto banco in Prefettura. Pronti, partenza, via. Pullman pieni. E gli studenti restano a terra. Una situazione inaccettabile, secondo i genitori, già sul piede di guerra. Un disguido sulle tratte, secondo la società di trasporti, che assicura di aver già provveduto alla rimodulazione dei collegamenti. 
I fatti, dunque. Alla fermata di via Mesagne a San Pietro Vernotico, il pullman di ieri delle 7,30 diretto a Brindisi si era fermato, ma l’autista nel rispetto dei protocolli anti-Covid, non aveva fatto salire tutti gli studenti in attesa per evitare assembramenti, costringendo molti di loro a perdere il primo giorno di scuola o ad arrivare in ritardo, dopo l’arrivo di un altro pullman mandato a supplemento dalla società dei trasporti.
Un corto circuito che stando agli operatori della Stp intervenuti, poteva essere evitato se gli studenti si fossero spalmati per tutti e tre i pullman passati dalla stessa fermata. Pare invece che gli studenti abbiano volutamente boicottato le prime due corse che avrebbero fatto il giro dal rione Santa Chiara prima di giungere al Casale dove molti di loro erano diretti e dove i pullman sono giunti vuoti.

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