Petruzzelli in cerca di sostenitori. «Un atto d’amore per un simbolo»

Il teatro Petruzzelli
Il teatro Petruzzelli
di Adalisa MEI e Gino MARTINA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Ottobre 2023, 05:00

Antonio Decaro lo definisce «un atto d’amore». Sostenere finanziariamente la Fondazione Petruzzelli, per il sindaco di Bari, «è un gesto che racconta del legame profondo che i baresi e i pugliesi tutti hanno coltivato in questi anni con il nostro Teatro che, oltre ad essere un luogo di bellezza e di straordinaria cultura, è diventato un simbolo di rinascita e di intraprendenza del nostro popolo». 

L'appello a contribuire


Il teatro ha infatti bisogno di un sostegno finanziario per crescere ancora e rispondere alle sfide del presente e del futuro. Chi supporta il Petruzzelli contribuirà a renderlo un luogo di creazione e d’ispirazione per le future generazioni. E sono chiamati a contribuire cittadini, privati e aziende sulla scorta di quanto accade per numerose altre realtà internazionali. «Il teatro Petruzzelli - ricorda Decaro - è uno dei beni più importanti che abbiamo e per questo credo sia giusto rendere ancora più forte questo rapporto. Solo se comprenderemo fino in fondo quanto il Teatro Petruzzelli oggi sia un luogo di crescita e di cultura, sapremo offrire il nostro sostegno per proseguire in questo percorso di crescita che la Fondazione ha avviato tanti anni fa».

La Fondazione


La Fondazione, che riceve finanziamenti pubblici oltre ai proventi delle attività teatrali e artistiche, è pronta a una forma di autofinanziamento che offre un vantaggio fiscale a coloro che decideranno di aderire.

I sostenitori del Petruzzelli, chiamati ‘donor’, potranno scegliere quattro forme diverse di finanziamento. Ma, assicura la Fondazione: «qualunque sia la natura e il valore della partecipazione, i donor avranno un ruolo fondamentale e saranno ringraziati per il sostegno con particolari benefici: l’esclusiva possibilità di partecipare ad eventi e manifestazioni, inviti unicamente riservati, l’ingresso alle prove di prestigiosi concerti e opere liriche, incontri con gli artisti, un servizio prioritario di prenotazione dei biglietti e tante altre opportunità». 

Chi ha già donato


E sono già una trentina le figure del mondo dell’arte, della cultura e della politica baresi che hanno risposto presente all’appello. Nomi anche affermati in tutta Italia come quello dello scrittore Gianrico Carofiglio, dell’editore, Alessandro Laterza o dell’attore Antonio Stornaiuolo. E poi, tra gli altri, il senatore e viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. E il sindaco tiene a ringraziare tutti de «La grande partecipazione registrata sin dalle prima battute in questa impresa». Per il primo cittadino la sensibilità mostrata dai cittadini «è la testimonianza di una comunità matura che ancora una volta vuole essere protagonista del suo destino. Una comunità - conclude - che da sindaco e da cittadino ringrazio di cuore». 
Ha risposto presente alla richiesta della Fondazione anche l’assessora comunale alle Culture, Turismo e Marketing territoriale del Comune d, Ines Pierucci, sostenitrice fin dalla prima ora dell’iniziativa tanto da rilanciarla anche sui suoi profili social dove ricorda come contribuire alla causa attraverso perché: «sostenere il Petruzzelli significa sostenere il grande cambiamento che in questo momento la città culturalmente sta vivendo. Un cambiamento del quale il Petruzzelli, con la sua prestigiosa istituzione musicale e la sua offerta culturale sempre più di qualità, è protagonista».

Gli artisti


Alle loro parole fanno eco quelle del mondo della cultura e degli artisti, con qualche distinguo. Come Pierluigi Camicia, pianista barese e direttore del Conservatorio di Lecce.
«Mi sembra un’ottima idea quella della Fondazione Petruzzelli - sottolinea Camicia - e sicuramente avrà il successo che si merita. Successo che purtroppo non arride alle stesse iniziative delle piccole e medie associazioni qui al sud, se non dopo anni di insistenza e ricerca disperata di aderenti, per il semplice motivo che i bilanci delle industrie o aziende qui al sud non sono sempre in attivo, che nel caso di attivi pluriennali probabilmente guardano ad altre iniziative meritorie, come per esempio il sociale e/o lo sport». 


Non solo. «Nel caso dell’Art bonus nel restauro dei beni architettonici - aggiunge Camicia -, che ha una migliore visibilità e puoi scaricare il 65% in tre anni per aziende che hanno orizzonti a medio lungo termine funziona, ma nel caso di economie sofferenti come quelle del nostro territorio non funziona perché diluisce il bonus tasse in un tempo troppo lungo».
Anche Licia Lanera, regista e attrice premio Ubu, si dice a favore dell’iniziativa. «Il mecenatismo in Italia è sempre esistito e ha permesso di realizzare opere come la Cappella Sistina. La speranza è che non si limiti a un grande spot all’interno dell’opera d’arte stessa ma porti risultati concreti. La speranza è che questa diventi un’abitudine per le realtà più piccole, come al Nord avviene con fonazioni come la Cariplo».
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