Comunali, Laforgia si candida «ma senza le primarie». Alla riunione c'è il M5s

Comunali, Laforgia si candida «ma senza le primarie». Alla riunione c'è il M5s
​Comunali, Laforgia si candida «ma senza le primarie». Alla riunione c'è il M5s
di Antonio BUCCI
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 08:20

Le sigle della Convenzione fanno quadrato: «L'unica cosa che posso garantire è che io non prendo ordini, possiamo fare tutti gli accordi politici di questo mondo, discutere con chiunque e sederci a tutti i tavoli ma non si governa una grande città firmando cambiali e facendo gli accordi ai tavolini dei bar», scandisce Michele Laforgia, davanti ai rappresentanti della Convenzione per Bari. Chiedono la convocazione del tavolo del centrosinistra entro la metà del mese e se la prendono con il Pd, che non può «guidarlo a singhiozzo né rinviarlo per la fragilità delle dinamiche interne di chi lo conduce, cioè del Pd» stesso, sperando che «ci arrivi con le idee un po' più chiare e soprattutto una sintesi su un'unica proposta di candidatura», stuzzicano.

La strada per la successione ad Antonio Decaro è tracciata, almeno in quella parte di campo.

E non passa dalle primarie, che rischiano di essere «viziate e persino pericolose»: «Non perchè ho paura della democrazia ma perché penso che la democrazia sia un valore e si debba restituire ai cittadini il diritto di votare sul serio. Voglio togliere a questa città l'ipoteca che, in tutto il Paese, hanno i portatori e i compratori di voti», scandisce netto il presidente de "La Giusta Causa", ribadendo come il governo della città si faccia «con le porte aperte e i cittadini presenti. Bisogna restituire questa discussione alla democrazia». Per ora, nessuno strappo con gli alleati e nessuna fuga in solitaria ma il fronte è compatto e non ha alcuna intenzione di fare passi indietro.

Gli scenari

D'altro canto, la disponibilità alla discesa in campo di Laforgia è «richiesta e confermata da molte delle organizzazioni presenti», lo avevano indicato nel "manifesto di Ognissanti", firmato anche da Psi, Verdi, Bari Bene Comune, Progetto Bari e socialdemocratici. E lo hanno ribadito all'incontro convocato nella "Casa del Popolo". C'è l'ex senatore e assessore regionale, Alberto Tedesco, e c'è Mimmo Lomelo del partito del "sole che ride" ma pure il numero uno dei pentastellati dell'area metropolitana, Raimondo Innamorato, solo a citarne alcuni. «Ho confermato la volontà di riportare al tavolo la discussione, ribadiamo l'inconcludenza delle primarie come metodo di individuazione del nome. Auspichiamo che venga convocato il tavolo il prima possibile, tutte le forze politiche hanno l'onere di una candidatura unitaria da proporre in quella sede, è lì che anche noi ci esprimeremo», racconta il sindaco di Noicattaro, Innamorato, al rientro.

Meno di una settimana a disposizione degli alleati. E quando torneranno a sedere al tavolo, troveranno una serie di punti fermi: un candidato «autorevole, autonomo, competente, garante della legalità, con un chiaro radicamento valoriale, capace di essere garante della forza dell'alleanza e della realizzazione del programma» e la volontà di «distruggere i caminetti, le cerchie di potere, i rischi di collusione con la criminalità organizzata (come già alcuni fatti giudiziari ci hanno dimostrato)». Non solo tenendo conto dell'eredità dell'amministrazione uscente ma anche «nella più convinta discontinuità di quanto ha funzionato male o non si è avuto il coraggio di fare». «Avanti così, continuiamo a far primeggiare le ragioni della politica», tiene il punto il socialista Giovanni Lomoro. E così, ora il boccino resta nelle mani del Partito Democratico. Nel fine settimana, i dem riuniranno l'assemblea per provare a sfoltire una rosa che di papabili ne conta almeno tre: il deputato Marco Lacarra e gli assessori uscenti, Pietro Petruzzelli e Paola Romano. E con il pressing di più parti del partito, ferme sulla volontà di portare una sola nomination al cospetto degli alleati. Lo hanno scritto esponenti di peso dell'area vicina alla segretaria nazionale ma anche "Promessa Democratica", che ha riunito al congresso i sostenitori di Gianni Cuperlo. Il momento delle decisioni è sempre più vicino. Indietro non si torna.

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