Corteo funebre con le moto contromano davanti al carcere: "addio" all'amico morto a Japigia. Decaro: «Simbolismo criminale»

Contromano anche il carro funebre con il feretro

Corteo funebre con le moto contromano davanti al carcere: "addio" all'amico morto a Japigia. Decaro: «Simbolismo criminale»
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Sabato 24 Giugno 2023, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 07:59

Corteo funebre in moto contromano: la gli amici di Christian Di Gioia, morto in moto dopo aver perso il controllo della moto, hanno "sfilato" sotto il carcere di Bari. In decine, a bordo di moto e scooter hanno occupato viale Papa Giovanni XXIII suonando il clacson dei vari mezzi e sfrecciando tra le auto e i pedoni che cercano di attraversare la strada. Contromano anche il carro funebre che trasportava il feretro del 27enne.

In tanti alle finestre hanno visto e ripreso la scena, molti attoniti rispetto al gesto dedicato all'amico.  

La denuncia di Decaro

«Le immagini di stamane mi hanno molto colpito (corteo funebre con motociclisti al seguito passato contromano accanto al carcere). Appartengono ad un simbolismo criminale preoccupante - denuncia il sindaco di Bari Antonio Decaro - Magistratura e forze dell'ordine sono al lavoro e bisogna avere fiducia. È importante però che arrivi da tutta la città una condanna unanime è forte nei confronti di atti come quelli di stamane che esibiscono arroganza e disprezzo per le regole».

L'incidente

Sul caso prova a fare chiarezza il comandante della polizia locale, Michele Palumbo, con una nota in serata. «Gli elementi finora raccolti - scrive - escludono il coinvolgimento di ulteriori veicoli nella dinamica del sinistro». L’incidente è quello nel quale la notte tra mercoledì e giovedì è morto, dopo essere caduto dalla sua moto, il 27enne barese Christian Di Gioia, a poca distanza dal ponte di viale Magna Grecia, nel rione Japigia. La nota, concordata con la Procura che indaga, è servita a fare, in parte, chiarezza anche su quanto è circolato da ieri sui social.

L’ipotesi circolata sarebbe quella di uno speronamento causato dai carabinieri che avrebbero inseguito il giovane dopo che non si sarebbe fermato all’alt intimato a un posto di blocco nella zona.


Parenti, amici e, soprattutto, la madre della vittima hanno accusato attraverso post e commenti i carabinieri, in particolare uno, minacciandolo in più passaggi, di avere responsabilità nella caduta del 27enne dalla sella dell’Honda Africa Twin su cui viaggiava. 

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Le accuse della madre

La donna scrive che «sarà fatta giustizia» e che il figlio «non è mai stato in carcere» e che non aveva precedenti e non aveva mai fatto uso di droghe. Allo stesso tempo sembra minacciare il militare scrivendo «la pagherai». Ma la dinamica di quanto è accaduto è tutta da chiarire e la visione delle telecamere della zona esclude al momento la presenza di un’auto che abbia potuto causare la caduta e la morte del ragazzo. Non è quindi da scartare l’ipotesi che la moto possa avere avuto dei problemi, finendo a terra e facendo cadere Di Gioia. O che potrebbe essere stata la velocità del mezzo a farne perdere il controllo.
A intervenire sul posto sono state comunque le pattuglie della polizia locale che hanno effettuato i primi rilievi. Ed è in merito a ciò che il comando del corpo specifica e sottolinea come siano «in corso indagini di polizia giudiziaria, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, finalizzate ad una compiuta ricostruzione dell’evento. Indagini che chiariranno in maniera definitiva l’effettiva dinamica della tragedia. 

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