Via libera della commissione Bilancio del Senato a un emendamento del governo all'articolo 33 della manovra: salve dai tagli inizialmente previsti le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Restano penalizzate quelle anticipate ma c'è un taglio più soft per i sanitari con una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. I dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni.
Manovra, cosa è approvato
Prevista tra l'altro, la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo stretto con una parte delle risorse prese dal Fondo di coesione. Ok anche alla cabina di regia per il disagio abitativo e ai fondi per i concorsi per il comparto della sicurezza. Ok poi alla specifica sugli affitti brevi voluta da FI per cui la cedolare secca è al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre. Ok anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e anche in base all'Isee.
Viene costituito un fondo nello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle Finanze con una dotazione di 32 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e di 42 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 da destinare, nell'ambito dei rispettivi provvedimenti negoziali relativi al triennio 2022-2024, alla disciplina degli istituti normativi nonché ai trattamenti economici accessori del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, privilegiando quelli finalizzati a valorizzare i servizi di natura operativa di ciascuna amministrazione.
Risorse per un milione per il sequenziamento genetico per le malattie rare e un milione per il rifinanziamento del sequenziamento per i tumori. Lo prevedono tre emendamenti di Pd, M5s e Iv riformulati alla manovra e che sono stati approvati in commissione bilancio al Senato. Lo riferisce la senatrice Dem Beatrice Lorenzin a margine dei lavori della commissione.
I costi dell'energia
Cento milioni di euro in favore delle Regioni a statuto ordinario per l'anno 2024 al fine di coprire i maggiori costi determinati dall'aumento dei prezzi delle fonti energetiche degli anni 2022 e 2023 e la riduzione di 250 milioni di euro di somme disponibili per investimenti stabiliti nel Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. La riduzione di 250 milioni di euro degli stanziamenti, spiega la relazione che accompagna il testo, si rende necessaria per garantire la neutralità finanziaria sui saldi di finanza pubblica. In particolare, il riconoscimento alle regioni di un contributo di 100 milioni di euro, ampliando la capacità di spesa corrente per 100 milioni nel 2024, richiede pari copertura in termini di indebitamento netto. Considerato che le risorse stanziate per spese di investimento pluriennali, sulla base delle informazioni più aggiornate incorporate nei quadri tendenziali di finanza pubblica presentati nella Nadef 2023, hanno sotteso un diverso profilo di impatti sull'indebitamento netto (40% per il primo e il secondo anno e il 20% per il terzo anno) occorre ridurre gli stanziamenti per investimenti di 250 milioni di euro. «È stato un lavoro molto impegnativo e alla fine il governo ha portato a casa diversi risultati, abbiamo dato ascolto alle opposizioni e non abbiamo compresso il dibattito». Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine del voto della commissione Bilancio sulla manovra in Senato. «C'è stato spazio per i gruppi parlamentari», ha concluso.