Salento, investì un cane dopo la lite per uno stop: a processo un autotrasportatore

Salento, investì un cane dopo la lite per uno stop: a processo un autotrasportatore
Salento, investì un cane dopo la lite per uno stop: a processo un autotrasportatore
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 3 Ottobre 2023, 22:18 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 14:08

Investì un cane dopo un litigio per una precedenza: sarà processato il prossimo 5 febbraio. Lo ha deciso il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini dopo aver esaminato il caso di un trasportatore surbino, alla guida di un furgoncino, autore di un vero e proprio atto di crudeltà nei confronti dell’animale, investito, secondo le testimonianze, di proposito nonostante le urla dei presenti.

Cosa successe

L’episodio risale al 5 gennaio 2022 a Melpignano, nei pressi dell’incrocio di via Piave.

La causa scatenante era stata il mancato rispetto di uno stop. I due protagonisti hanno iniziato a litigare furiosamente, uno alla guida di un furgone frigorifero celestino l’altro di una Kia grigia. Le grida hanno attirato l’attenzione del titolare di una pescheria poco distante. Forse per il baccano, dalla vettura rimasta aperta, è fuoriuscito anche un piccolo cocker, che si è piazzato davanti al furgone, iniziando ad abbaiare davanti al furgoncino. La lite tra i due è proseguita sempre più incandescente, fino a quando il trasportatore letteralmente imbufalito è ripartito investendo l’animale, schiacciandolo dapprima con la ruota anteriore poi con quella posteriore del mezzo. Il titolare della pescheria messosi davanti al mezzo aveva cercato di fare di tutto per bloccare l’uomo visibilmente nervoso, facendogli segno non proseguire e gridando per allertarlo della presenza del cane, ma senza riuscire a fermarlo. L’uomo alla guida invece non ha rallentato la sua corsa: nonostante la prontezza nello spostarsi lateralmente, il titolare della pescheria non ha potuto evitare di essere colpito «al fianco destro, alla mano, al gomito e alla spalla», come ha poi raccontato ai carabinieri quando è andato a sporgere denuncia. Il trasportatore è scappato via a tutta velocità, lasciando il cane esanime sulla strada e rischiando anche di fare un incidente dopo essere passato da un incrocio senza rispettare l’obbligo di precedenza. 

Il povero animale è morto poco dopo per schiacciamento a causa di un trauma cranico e di un edema polmonare. Il giudice ha ammesso come persone offese non solo i due malcapitati protagonisti, cioè il titolare della pescheria e l’altro conducente, ma anche Maria Teresa Corsi dell’associazione Verde e Ambiente e Società con sede a Roma e Massimo Camparotto presidente dell’associazione Oipa Italia con sede a Milano. «Questa difesa confida e si affida all’autorità giudiziaria inquirente e giudicante -sottolinea l’avvocato Ivan Zeppola- per la tutela delle ragioni del proprio assistito. Dichiariamo, sin da ora, di costituirci parte civile al fine di ottenere la giusta condanna dell’imputato oltre al risarcimento di tutti i danni causati». L’udienza è fissata per il prossimo 5 febbraio alle ore 9,30.

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