Rosella Sensi, 20 anni dallo scudetto alla Roma: «Grazie papà, per aver realizzato il nostro sogno. E la città impazzì di felicità»

Rosella Sensi: «Grazie papà, per aver realizzato il nostro sogno. E la città impazzì di felicità»
Rosella Sensi: «Grazie papà, per aver realizzato il nostro sogno. E la città impazzì di felicità»
di Rosella Sensi
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 08:48

Il 17 giugno 2001 alle 17,03 ho ricevuto il regalo più bello da parte di mio papà Franco. Non era solo lo scudetto, era il vedere nei suoi occhi la gioia più grande. Quella di far felice la sua città, i suoi tifosi. Voleva abbracciare tutte quelle persone che in quel giorno d’estate ridevano di una gioia che mancava da troppo tempo. E’ stata una ricerca lunga che ha trovato sulla sua strada mille ostacoli.

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Lo voleva fortemente sin dal giorno in cui ha comprato la Roma e l’ha realizzato nel momento in cui ha deciso di prendere Batistuta. Non aveva altri interessi, solo far vincere la Roma.

Ringrazio Capello, ringrazio quella magnifica squadra. Ma ringrazio soprattutto Papà che ha regalato a me e a tutti i tifosi un sogno. Ricordo tutto: una capitale impazzita che ha festeggiato per mesi. Poi mamma e papà che erano presenti a tutte le feste: da Circo Massimo a Testaccio passando per le periferie. Quell’anno è stata una sofferenza continua ed è durata fino all’ultima partita. Potevamo vincere a Napoli ma il 2-2 ha rimandato tutto. E forse è stato meglio così.

Roma-Parma con l’Olimpico che scoppiava di amore è indimenticabile. Avremmo potuto vincere di più, ce lo saremmo meritato e speriamo di farlo presto. Ma quel giorno non ce lo toglie nessuno. Grazie Papà.

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