Bollani: «Piano solo, sempre diverso»

Bollani: «Piano solo, sempre diverso»
di Eraldo MARTUCCI
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Domenica 16 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:44

È uno dei jazzisti italiani più noti, sia in Italia che all’estero, per le sue indiscutibili qualità musicali certamente, ma anche per certe doti da “personaggio” eclettico e fuori dai più convenzionali costumi castigati del jazz. È diventato persino il personaggio Paperefano Bolletta in alcune storie a fumetti di “Topolino”. Parliamo ovviamente di Stefano Bollani, pianista e compositore con un diploma al Conservatorio di Firenze e una gavetta nel mondo del pop (da Raf a Jovanotti), che prima di avviare una fortunata carriera solista ha collaborato con affermatissimi musicisti come Richard Galliano, Paul Motian, Gato Barbieri, Pat Metheny, Michel Portal, Lee Konitz, Han Bennink

Con l’anteprima del suo nuovo tour “Piano Solo”, Bollani sarà oggi alle 21 al Petruzzelli di Bari per l’attesissimo concerto (fuori abbonamento) della 81ª stagione della Camerata Musicale Barese. Come sempre il programma sarà all’insegna della massima improvvisazione, anche se in questa occasione ci sarà forse una scaletta più precisa.

«Non voglio annoiarmi, e per questo provo a fare ogni sera qualcosa di diverso. Questo significa soprattutto avere un atteggiamento differente ogni sera, a seconda dell’ispirazione e dello stato d’animo del momento». 

Il pubblico decide quali brani suonare alla fine

Il clou di questi concerti in piano solo è il finale, quando Bollani chiede al pubblico di scegliere alcuni titoli che vorrebbe sentirgli suonare. Li scrive su un foglio, sorride e si lascia andare per creare immediatamente un medley improvvisato tipo jukebox. Il concerto di questa sera è solo l’ultimo dei tantissimi che l’eclettico artista ha tenuto nella nostra regione, da tempo uno dei suoi luoghi del cuore: dal Politeama Greco di Lecce al Verdi di Brindisi, dal Radar di Monopoli al Petruzzelli per arrivare all’Orfeo di Taranto, e senza dimenticare i contesti estivi di Martina Franca, Squinzano e Ostuni

I primi viaggi in Puglia con Fabrizio Bosso

«I miei primi viaggi in Puglia li facevo intorno ai 22 anni, in treno, per suonare insieme ai Jazz Convention. Ore di treno notturno insieme a Fabrizio Bosso per raggiungere gli altri del sestetto (lui ed io eravamo gli unici nordici del gruppo). È sempre una gioia tornarci». 

E lo farà ancora una volta fra poco più di un mese, il 27 maggio all’Orfeo di Taranto, per la conclusione della rassegna “Eventi musicali 2022-23” dell’Orchestra della Magna Grecia che festeggia i trent’anni di attività.

Con l’orchestra diretta da Piero Romano suonerà insieme ad un’altra star pirotecnica degli ottantotto tasti, Hyung-Ki Joo.

La figura di Bollani è diventata molto popolare anche per il suo ruolo di grande divulgatore musicale sia attraverso i libri che in alcune trasmissioni tv come lo show “L’importante è avere un piano”, che qualche anno fa ha portato la grande musica su Rai1. E più recentemente con la fortunatissima “Via dei Matti N.0”, condotta insieme a Valentina Cenni, piccola perla della programmazione di Rai3 la cui seconda stagione si è conclusa lo scorso 25 novembre dopo tre mesi e con più di 60 puntate andate in onda quasi tutte le sere alle 20.15. Un “orario pre-cena” che si è rivelato uno spazio perfetto per le divagazioni di Cenni e Bollani su come il mondo, essenzialmente, giri attorno alla musica. 

Ma parlare è più difficile che suonare? «Senza dubbio. Scrivere un libro è molto più complicato e una frase di Frank Zappa riassume benissimo questo aspetto: “Parlare di musica è come ballare di architettura”! In tv infatti cerco di parlare di meno e suonare di più, perché l’esempio è sempre molto meglio: non tanto perché si capisce di più quello che dico ma perché si gode sicuramente di più».

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