Variante Delta, focolaio in Grecia, 7 studenti romani bloccati: «Uno di noi è positivo»

Variante Delta, focolaio in Grecia, 7 studenti romani bloccati: «Uno di noi è positivo»
Variante Delta, focolaio in Grecia, 7 studenti romani bloccati: «Uno di noi è positivo»
di Alessia Marani
4 Minuti di Lettura
Domenica 11 Luglio 2021, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 09:53

Bloccati all'estero causa Covid numerosi romani, tra loro dei minorenni. Vacanze trasformate in un incubo dal Covid e dalla variante Delta che viaggia velocissima tra i contatti. È il caso di una comitiva di studenti ed ex del liceo Avogadro che non riescono a ripartire dall'isola di Ios in Grecia per fare ritorno nella Capitale e a ricevere le giuste cure e attenzioni dal momento che una ragazza è positiva. «Nell'isola - spiegano - quest'anno non avevano approntato il covid-hotel convinti che con la vaccinazione degli abitanti non servisse più, ora stanno correndo ai ripari ma è già tardi». Bloccati anche Filippo, 17 anni, e la sua fidanzata di 18, del quartiere Colle Aurelio, rimasti intrappolati nell'isola di Malta al termine di un soggiorno di appena tre giorni. Ieri sera erano ancora davanti al covid hotel di St Juliens nel quale dovranno trascorrere la quarantena di ben 14 giorni (salvo nuovo test, negativo). Ieri si erano recati in una struttura privata del posto per sottoporsi al tampone antigenico. «Io sono risultato positivo - racconta Filippo - mentre la mia ragazza no. Non siamo stati bloccati, ma al risultato del tampone ci sono state date delle procedure da seguire, ossia abbiamo dovuto registrarci e compilare un modulo online e alla fine era anche indicato di chiamare un numero risultato inesistente. Morale della favola? Invece di partire in aeroporto siamo finiti in questo albergo per positivi».

Malta blocca 120 ragazzi (alcuni già vaccinati). La resa della Farnesina: «Siamo impotenti»


I COSTI
Filippo sospetta di essere un falso positivo: «Ci hanno appena sottoposti entrambi a un tampone molecolare, attendiamo l'esito.

La cosa che fa pensare è che prima di partire dall'Italia avevamo fatto un altro molecolare, risultato negativo - continua -. Quindi o la mia positività è un falso allarme o se il virus l'ho contratto in questa isola, la contaminazione è stata velocissima». Filippo, del resto, non avverte sintomi. La zona di St Juliens è la più battuta dagli italiani a Malta, stracolma di locali e discobar concentrati soprattutto in una lunga e stretta via pedonale dove mantenere la distanza di un metro è pressoché impossibile. I genitori aspettano Filippo a Roma: «Sappiamo che la Farnesina si sta occupando del caso, ma al momento non solo c'è l'incognita della quarantena e dell'evolvere dello stato di salute, ma ogni notte nel covid hotel ha un costo di cento euro che dovremo pagare noi e senza carta di credito non gli stanno servendo nemmeno i pasti», dice papà Andrea. I due ragazzi, tuttavia, hanno attivato una assicurazione, nessuno dei due, vista anche la giovane età, era vaccinato.


L'INCERTEZZA
Era partito all'inizio del mese per festeggiare la maturità a Ios, invece, il gruppo dell'Avogadro. Quelli rimasti in Grecia hanno tutti tra i 18 e i 19 anni. Due ragazzi della comitiva spiegano che «una delle ragazze è risultata positiva, ma nessuna delle autorità sa dirci bene come dobbiamo comportarci». Oggi avrebbero dovuto lasciare la casa vacanze e l'host ieri sera ha dato loro la disponibilità di restare fino a quando non ci sarà l'hotel predisposto. Alcuni dei ragazzi avevano posticipato la seconda dose del vaccino proprio per partire e festeggiare la maturità; chi aveva completato la profilassi ha ottenuto di potere ripartire. Così come coloro che non erano entrati in contatto stretto con la positiva nelle 48 ore precedenti. Il contagio sarebbe avvenuto per il contatto con alcune ragazze toscane incontrate a Ios.


I VACCINI
Per il gruppone i giorni di vacanza sono stati una illusione di ritorno alla normalità, poi la brutta sorpresa. Alcuni ora hanno un po' di raffreddore, «ma è per il forte vento che sforza perennemente l'isola», assicurano. Nel folto gruppo inizialmente erano in 14, ora in Grecia ne sono rimasti bloccati sette. Con l'incubo del Covid. «Non sappiamo nemmeno se le spese del soggiorno extra per la quarantena siano a spese della Grecia, dell'Italia o nostra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA