Cuperlo attacca Renzi: «Sei visto come avversario, esci dal talent»

Cuperlo attacca Renzi: «Sei visto come avversario, esci dal talent»
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Lunedì 4 Luglio 2016, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 18:21
«È suonato l'allarme, l'ultimo. Oggi tu sei visto come un avversario da una parte della destra, ed è bene così, ma anche da una parte della sinistra e questo è un dramma» per chi è sotto il simbolo del Pd. Senza una svolta, tu condurrai la sinistra italiana ad una sconfitta storica». Lo afferma Gianni Cuperlo, leader di Sinistradem, intervenendo alla direzione del Pd, definendo «miope» la relazione di Matteo Renzi e sottolineando: «esci dal talent di un' Italia patinata e fatta di opportunità e scopri la modestia».

«La sconfitta nelle città dice che non abbiamo sbagliato solo una campagna elettorale, cosa che può succedere. Ma abbiamo sbagliato il racconto del paese. E questo è un problema molto più serio ed è il nostro problema», spiega Cuperlo. E l'esponente della minoranza Dem, rimarcando come senza una svolta Renzi porterà la sinistra ad «una sconfitta storica» e definendo «un errore reiterato» il fatto che il segretario, come mostra la sua relazione, «non voglia cambiare», sottolinea: «Sbagliare racconto vuol dire che puoi martellare dicendo che le nostre riforme hanno risolto i problemi del paese.
Tu puoi raccontarla una storia così ma se la vita di tanti non cambia, accendi una speranza destinata a farsi rabbia». «Tu - afferma ancora Cuperlo - hai in una manciata di anni letteralmente scalato il potere, legittimamente, e lo hai fatto con un linguaggio brusco. Ma quanti voti è costata a noi quella tua battuta su Marchionne e i sindacati? La platea, dandosi di gomito, ha applaudito ma le urne hanno scioperato».


«Al prossimo congresso io non sosterrò un capo ma un ticket composto da una candidatura solida per la guida del governo e una personalità diversa per la guida del partito». Lo ha annunciato Gianni Cuperlo in direzione Pd. «La teoria del doppio incarico» di segretario e premier, ha detto Cuperlo a Renzi, «ha vissuto finalmente una sperimentazione e l'esperimento è fallito perché è sbagliato costringere un partito solo nella dimensione del governo. La politica è costruzione di senso e non solo di consenso».
 
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