Giorgia Soleri si è operata: «Per ora sto bene». Il fidanzato Damiano David la incoraggia così

Giorgia Soleri si è operata: «Per ora sto bene». Il fidanzato Damiano David la incoraggia così
Giorgia Soleri si è operata: «Per ora sto bene». Il fidanzato Damiano David la incoraggia così
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Giovedì 19 Agosto 2021, 23:53 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 19:19

Giorgia Soleri si è operata oggi, 20 agosto, per endometriosi. La 25enne lo ha annunciato alcune ore fa su Twitter, dove in tanti le hanno lasciato un messaggio di incoraggiamento. «Ciao amici e amiche, l’operazione è andata! Al momento sto bene, sono molto sveglia e lucida, ho solo un po’ di dolore. Grazie davvero per l’affetto e la premura nei miei confronti, mi sono sentita stretta stretta in un abbraccio gigante!», ha scritto sul suo profilo. 

Prima dell'intervento, fra i numerosi commenti spiccava quello del fidanzato Damiano David, cantante dei Maneskin: «Spacca tutto!». E lei ha risposto così: «Promesso amore, aspettami a casa coi miciotti». Su Instagram Giorgia Soleri aveva infatti pubblicato un lungo post in cui descrive tutte le sue sensazioni a poche ore dall'intervento: «Ho aspettato tanto questo momento. Il 21 Marzo 2021 è il giorno in cui è arrivata la diagnosi di endometriosi e adenomiosi». 

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Giorgia Soleri, il racconto della malattia

«In realtà - aggiunge - come per la maggior parte delle persone affette da queste malattie, io lo sapevo già.

Lo sapevo quando a 14 anni sono svenuta a scuola per i dolori mestruali e sono stata quasi obbligata a iniziare la pillola anticoncezionale. Lo sapevo quando ogni mese le mestruazioni mi incatenavano al letto e mi facevano rimettere fino a non avere più forze. Lo sapevo quando a 21 anni mi sono rivolta a un importante centro specializzato e sono stata mandata via senza una diagnosi, trattata come se fossi ipocondriaca e bugiarda. Lo sapevo anche quando è arrivato il referto dopo 20 giorni dalla risonanza magnetica. Lo sapevo e basta».

Giorgia racconta il lungo percorso, fatto di continue visite e dolori lancinanti, che ha dovuto affrontare prima di arrivare a questo punto: «Essere qui oggi è una vittoria. E non perchè voglia usare quella retorica guerresca che tanto odio, dove la malattia è una battaglia da affrontare e il malato un guerriero con addosso la responsabilità della proprio guarigione. No, affatto. È una vittoria perché da domani avrò la possibilità di conoscere un corpo nuovo, che non ho mai avuto la possibilità di vivere: un corpo senza dolori». E conclude: «L’endometriosi fa parte di me da talmente tanto tempo che non so più nemmeno cosa sia mio e cosa sia suo. Questa operazione è una vittoria perchè, da domani, potrò provare a riprendermi una vita che mi appartiene e che per troppo tempo non ho vissuto: la mia».

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