LA MISSION
La mission è sminare il campo da gioco, ovvero far sì che il Rosatellum bis veda la luce: «E’ un’ottima legge, sarebbe un bene per l’Italia», sottolinea. «Le due forze riformiste devono portare insieme il Paese fuori dalla palude», ripete, riferendosi (senza nominarli) a Renzi e Berlusconi. «Io continuo nella mia battaglia contro la sinistra.
Mdp sarà ininfluente», taglia corto Verdini. E ora con il Rosatellum bis l’ex coordinatore azzurro si giocherà tutte le sue carte, per contare ancora di più dopo le politiche. «Saremo centrali», prevede. Del resto il Cavaliere sulla legge elettorale si fida ancora del suo ex braccio destro. «Sui numeri non sbaglia mai», ha raccontato l’ex presidente del Consiglio riferendo ai suoi dirigenti della telefonata con Denis. Ma fino alle elezioni non è previsto alcun asse con il partito azzurro. I pretoriani di Ala, ammette Verdini, potranno anche votare la fiducia «ma per assicurare il cammino delle riforme, non per ottenere poltrone».