Luca Zaia in diretta: cosa ha detto oggi. «Mascherina obbligatoria per mesi». Corso di Laurea Medicina a Treviso: «L'impugnativa? Non mi interessa, andremo avanti»

Luca Zaia in diretta: cosa ha detto oggi il presidente della Regione Veneto
Luca Zaia in diretta: cosa ha detto oggi il presidente della Regione Veneto
di Beatrice Mani
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Sabato 6 Giugno 2020, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 12:53

Luca Zaia in diretta oggi, sabato 6 giugno 2020, gli ultimi aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto e le regole da seguire. Il governatore, in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera, ha affrontato subito il tema bollente della "bocciatura" del corso di laurea in Medicina a Treviso da parte del Governo, e lo ha fatto con parole durissime: «A me non me ne frega niente dell'impugnativa, andiamo avanti comunque, gli studenti si iscrivano pure perché l'anno accademico ci sarà. Se servirà andremo in Corte Costituzionale per chiedere chi ha ragione». Sul fronte dei dati, Zaia ha sottolineato come il trend sia ancora positivo ma ha ammonito i cittadini in merito all'uso dei dispositivi di protezione individuali: «Non pensiate che la mascherina scompaia a fine giugno - ha sottolineato - l'obbligo andrà avanti ancora per mesi». Sulla spinosa questione elezioni il presidente del Veneto è tornato a ribadire l'importanza di andare alle urne al più presto, fissando come limite massimo il 6 settembre, prima dell'inizio delle scuole.
 

Luca Zaia in diretta: cosa ha detto oggi




Il bollettino
Tamponi fatti oltre 729mila , in isolamento 107 persone, positivi 19182 (+8), 323 ricoverati di questi 82 Covid, terapie intensive 16 ricoverati ma solo 2 Covid, dimessi 3439, totale morti 1949 (+11), 100 bambini nati.

Coronavirus, quei sette giorni che hanno salvato il Veneto dal disastro

«Siamo nella fase della convivenza con il virus, ma non è più così virulento, anche nel contagio, adesso è zoppicante. Ma di questo virus si sa di meno di quello che si dovrebbe sapere, partiamo da questo presupposto - ha affermato Luca Zaia -. In autunno ci confronteremo con una fase influenzale e se arrivasse il Covid in autunno ci sarebbe una sovrapposizione paurosa dei due virus: questo è lo scenario peggiore ma niente è escluso».

La nuova ordinanza per il 15 giugno
«Nuova ordinanza per cinema, teatri, sagre, fiere, discoteche, sale giochi, casinò e tutte le strutture ancora chiuse e credo sia positivo pensare a ragionare di realizzarla per il 15 di giugno, ma comunque chiudere entro e non oltre fine giugno», questo l'intento del governatore.
 

Mascherina sarà obbligatoria per mesi

Un ammonimento ai cittadini arriva da parte di Zaia: «La mascherina non cesserà di esserci da metà o fine giugno ma ci accompagnerà per mesi: nei locali chiusi e all'aperto dove ci sia assembramento, questo sia chiaro a tutti i cittadini, resterà obbligatoria».


Spese per la Sanità
L'emergenza Covid ha messo a dura prova le casse della Regione, questo è un dato da sempre messo nero su bianco anche dallo stesso Zaia, ora occorre prendere i provvedimenti necessari per ripianae il buco: «Martedì alle 13 avremo la conferenza delle Regioni, parleremo di riaperture e questione dei finanziamenti per le Sanità regionali, oggi abbiamo spese che superano i 200 milioni in totale, più 35 milioni all'anno che si stabilizzeranno per le assunzioni. Abbiammo bisogno di una mano per rifondere le spese - e grazie a chi ha donato alla Regione - e poi c'è il tema degli investimenti (un centinaio di milioni di euro per ora per il Veneto, da quello che si è capito), in più non sappiamo se arrivino fondi dall'Europa. Ma dobbiamo rilanciare gli investimenti sulla Sanità, seguendo il modello del ponte Morandi di Genova. Con una procedura semplificata e più efficace sarebbe opportuno, visto che stiamo parlando della salute dei cittadini».


Specializzandi esclusi dai premi Covid
Specializzandi esclusi dal premio degli oepratori sanitari del Veneto: «L'assessore Lanzarin sta risolvendo questa questione. Intanto gli specializzandi hanno fatto un lavoro strepitoso e lo fanno anche in tempi "normali". Noi ci siamo trovati a dare una disponibilità per i premi, ma all'inizio questa categoria non era stata messa sul tavolo». L'assessore Manuela Lanzarin ha incontrato l'ordine dei medici questa mattina: «Mi sono subito fatta parte attiva per risolvere le problematiche relative agli specializzandi, proseguiamo con l'impegno di trovare soluzioni. Sugli incentivi non abbiamo ancora preso in mano la situazione».


Il caso Pedemontana
I lavori della Pedemontana, tra Malo e la Valdastico, riprenderanno «tra una decina di giorni, massimo due settimane e siamo già pronti per altri tratti». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ha ricordato che l'opera contempla 95 km di strade, per un investimento di 2 mld e 258 mln di euro, coinvolgerà 36 Comuni, e impegnerà 1.600 lavoratori. «C'è un fine lavori, per contratto a fine dicembre 2020, ma se non si rispetterà la data è perché il lockdown ha pesato anche sui cantieri, questo è logico».



Elezioni: in Italia andare a votare è un problema
Elezioni, quando? Per adesso è ancora una incognita. «Ieri Toti e Bonaccini hanno inviato una lettera rispetto alle elezioni, confermando la volontà di andare al voto, al limite, ai primi di settembre. Siamo in un Paese dove abbiamo capito che andare a votare è un problema, mi metto dalla parte dei cittadini che vogliono farlo - ha sottolineato Zaia -. Pensare che si apra tutto e e non si vada al voto è assurdo, la gente si arrabbierà. Come presidenti di Regione abbiamo dimostrato di essere persone perbene, prendiamo atto che luglio non sia opportuno - per quanto io non sia d'accordo - ma almeno dico: facciamolo prima dell'apertura delle scuole, dal 6 settembre. Cosa facciamo? Riapriamo le scuole, le trasformiamo in seggi elettorali, sanifichiamo tutto e le riapriamo per gli studenti? E' una follia». 
 

Medicina a Treviso, Zaia: Andiamo avanti comunque

«A Treviso fra 8 mesi avremo realizzato anche il nuovo ospedale all'avanguardia, una culla perfetta per la nuova Università. Ieri è stato un fulmine a ciel sereno, era la realizzazione di un sogno e la conclusione di un percorso, non il pallino di un folle presidente di Regione. A Treviso già si fa scuola, volevamo portare i 5 anni totali, io ieri ho chiamato Boccia che si è dimostrato disponibile - ho l'impressione che sia una impugnativa più di qualche azzeccagarbugli degli uffici che della politica - c'è una finestra per riuscire a dimostrare che la nostra azione è positiva, il Governo ha fino al 16 per depositare l'impugnativa. Da qui al 16 giugno, nell'ottica di un dialogo fra Regione e Governo, penso che si trovi una soluzione. Quando si lascia troppo spazio ai tecnici queste sono le conseguenze».
 


Ma il governatore Zaia non si ferma qui: «Le colpe che dicono che abbiamo: 6 milioni di euro pescati nei 9 miliardi della Regione Veneto - teorizzano che i 6 milioni presi dal fondo sanitario regionale siano un sopruso. L'altro aspetto è quello della programmazione, ma è già superato. Invito il Governo a prendere in mano queste carte e chiudere presto questa faccenda. Le conseguenze possono essere complicate e difficili da gestire. Comunque, per tranquillizzare tutti: a me non me ne frega niente dell'impugnativa, andiamo avanti comunque, gli studenti si iscrivano pure perché l'anno accademico ci sarà. Se servirà andremo in Corte Costituzionale per chiedere chi ha ragione».


Il caso dell'università di Medicina a Treviso
«Sarebbe stato meglio, da parte del Governo, usare il buon senso perché in questo caso non stiamo parlando di chissà quale strana operazione, ma della gemmazione di una facoltà, di un corso di laurea in medicina e chirurgia a Treviso, una sede che ha già otto cliniche universitarie, i primi anni di insegnamento, e che con questa legge completa un ciclo virtuoso iniziato molti anni fa». Così, il Presidente della Regione del Veneto commenta l'impugnativa, decisa oggi dal Consiglio dei Ministri, della legge regionale che istituisce un corso di laurea completo in medicina e chirurgia a Treviso, in pieno accordo con l'Università di Padova. Il governo blocca il corso di laurea in medicina a Treviso. Il sindaco Conte: «Veneto preso di mira a Roma»


 

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