CADONEGHE - Dramma questa mattina, 30 ottobre, in una casa di Cadoneghe abitata da due anziani coniugi. L'uomo ha ucciso la moglie e poi ha tentato di togliersi la vita senza però riuscirci. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cadoneghe assieme all'equipaggio della radiomobile. L'uomo di 84 anni, Ferruccio Bosello, nato a Padova ha ucciso la propria moglie, Natalina Milani, di 81 anni originaria di Empoli, gravemente ammalata di Alzheimer da tempo. Dopo aver compiuto il gesto, ha tentato il suicidio. Ora è ricoverato in ospedale, le sue condizioni sono gravi. L'omicidio è avvenuto nella loro casa di via Frattina 19 a Cadoneghe.
L'arresto
Ferruccio Bosello è piantonato in stato di arresto per omicidio presso l'ospedale civile di Padova. L'uomo, che dopo il gesto ha tentato di togliersi la vita, è stato operato per la riduzione delle ferite che si è inferto con un coltello da cucina.
La figlia
La figlia della coppia ritiene impossibile che il papà possa aver ucciso la mamma: «L'amava molto, non l'avrebbe mai fatto».
Il ritrovamento
A trovare la donna ormai priva di vita nel suo letto e il padre agonizzante è stato il figlio Davide che abita assieme alla compagna nell'appartamento sopra la coppia. Era sceso dagli anziani genitori questa mattina verso le 6 per assistere la madre, ed ha scoperto la tragedia che si era consumata. Il papà era riverso nella cucina in un lago di sangue, ma ancora vivo, mentre la mamma era a letto e per lei non c'era nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione Ferruccio Bosello avrebbe soffocato la moglie con un cuscino e poi avrebbe tentato di suicidarsi con un coltello da cucina. Natalina Milani era da tempo malata di Alzheimer, non camminava e trascorreva la giornata a letto. La figlia ritiene, però, che il papà non abbia ucciso la mamma.
Il sindaco
Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro: «La donna soffriva di una malattia degenerativa, conoscevamo la difficoltà della famiglia. Erano seguiti anche dai nostri servizi del Comune, usufruivano dell'assistenza domiciliare»