Lei arriva in pantaloncini, il sacerdote
le sbarra la strada: “Nel Santuario non entra”

Vietato entrare in pantaloncini
Vietato entrare in pantaloncini
di Victor Botta
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 11:30
CAROVIGNO - Dall'abbigliamento ritenuto poco consono ad un luogo di culto, alle offese indirizzate alla dignit personale di una ragazza.

È la pesante accusa indirizzata a monsignor Piermario Burgo, rettore del santuario della Madonna di Belvedere. Da una coppia di fidanzati 30enni, lui di San Vito dei Normanni, lei di Ostuni. Il sacerdote getta acqua sul fuoco e cerca di ricucire: «Il mio discorso era di carattere generale. Si è trattato di un grande equivoco». Il dissidio è andato in scena nel pomeriggio di lunedì scorso, quando la coppia di fidanzati, accompagnati dai genitori del ragazzo, trovandosi nei paraggi, hanno deciso di andare a visitare il santuario, distante circa 4 chilometri dal Comune di Carovigno, considerata una delle mete più importanti del turismo religioso della provincia di Brindisi.



Consapevoli di indossare pantaloni corti e T-Shirt- abiti tradizionalmente poco consoni ad un luogo di culto-, hanno deciso, tuttavia, di “tentare” ugualmente. Giunti davanti all'ingresso del santuario, come immaginavano, è stato vietato loro l'ingresso. La visita “lampo” si sarebbe potuta concludere lì, se padre Piermario Burgo si fosse limitato a semplicemente a negare l'accesso. Il sacerdote, invece,- secondo quanto afferma la coppia- riferendosi alla ragazza avrebbe affermato: «Che persona puo' essere una che si veste così fuori?», aggiungendo, inoltre, altre considerazioni che avrebbero messo in dubbio la sua moralità, ritenute profondamente offensive dalla giovane, fuggita via in lacrime. «Sapevamo che difficilmente saremmo potuti entrare nel santuario, ma mai avremmo immaginato di essere aggrediti gratuitamente in quel modo», è il duro sfogo del ragazzo.



Padre Piermario, tuttavia, ha fornito una lettura profondamente diversa dei fatti, riconducendo il tutto ad uno spiacevole malinteso. «Mi spiace davvero tanto che la ragazza si sia sentita toccata in prima persona dalle mie parole- ha chiarito il rettore del santuario- mi riferivo semplicemente ai principi generali della vita di Cristo ed, in particolar modo, ai grandi insegnamenti sul linguaggio del corpo espressi da Papa Giovanni Paolo II nel corso del suo magistero». Parole, forti dunque, ma improntate ad indicare norme comuni di decoro da seguire per visitare i luoghi sacri. «Non è mia abitudine, e penso che dovrebbe essere sempre così per tutti, esprimere giudizi nei confronti di persone che non conosco personalmente- ha aggiunto Padre Piermario- Le mie frasi sono state evidentemente travisate. Il mio intento non era affatto offensivo. Avrei voluto chiarire subito il malinteso ma la ragazza è fuggita via ed il padre del fidanzato in quel momento era troppo inalberato». Il sacerdote, in conclusione, ha voluto gettare acqua sul fuoco tendendo la mano ai due giovani: «Se lo vorranno sono pronto ad un incontro chiarificatore». Un gesto distensivo apprezzato dalla coppia che, tuttavia, resta ben salda sulle proprie posizioni: «Le parole di padre Piermario non erano affatto generiche ma, al contrario, avevano un destinatario ben preciso. Non è escluso, pero', che nei prossimi giorni potremmo accettare il suo invito». Un incidente diplomatico rientrato, dunque, fino a questo momento, solo parzialmente. Sarà solo l'incontro, se ci sarà, a far rientrare il “duello” dialettico tra le due parti in conflitto.



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