Capitali all'estero, arriva la sanatoria.
Padoan: "Non è un condono"

Pier Carlo Padoan (LaPresse)
Pier Carlo Padoan (LaPresse)
di Alessandra Severini
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Venerdì 5 Dicembre 2014, 03:39 - Ultimo aggiornamento: 11:55
ROMA - Via libera al rientro dei capitali nascosti all'estero (ma anche in Italia). Il Senato ha approvato il disegno di legge che consente a chi ha nascosto denaro per non pagare le tasse di autodenunciarsi e rimettersi in regola con il fisco.





«Non un condono – ci tiene a sottolineare il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - perché l'autodenuncia non sarà anonima e si pagherà tutta l'imposta dovuta». Sicuramente un provvedimento su cui il governo punta per risollevare un poco le magre casse dello Stato: si stimano circa 5-6 miliardi di incasso. Ad invogliare gli evasori a mettersi in regola sono i promessi sconti su sanzioni e pene.



Chi fa domanda per il rientro infatti dovrà versare tutte le somme dovute - in un'unica soluzione o anche in tre rate mensili di uguale importo ma se salterà anche solo una delle tre rate, la procedura di voluntary disclosure decadrà - ma viene esclusa la punibilità per dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento di Iva. Per dichiarazione fraudolenta le pene vengono applicate nella misura di un quarto della pena prevista. I moduli per presentare la domanda di «collaborazione volontaria» per il rimpatrio (ci sarà tempo fino al 30 settembre 2015) sono stati già pubblicati online sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Nel testo è stato introdotto anche il reato di autoriciclaggio che entrerà a tutti gli effetti nel codice penale.



Chi si autodenuncia però non sarà perseguito per il nuovo reato. L'autoriciclaggio consiste nel reimpiegare, agendo anche per occultarne l'origine e l'impiego, il denaro o altro bene frutto di un altro reato che ha precedentemente commesso. Il reato è punito con il carcere da 2 a 8 anni e multa da 5mila a 25 mila euro.



Non è punibile però chi utilizza denaro frutto di un altro reato per il «godimento personale».

Ed è questo il punto che ha sollevato le maggiori critiche al povvedimento. Altrettante contestazioni vengono mosse alla legge di stabilità. I tecnici del Servizio Bilancio del Senato hanno espresso dubbi sulle coperture per la riconferma del bonus da 80 euro e per il taglio dell'Irap e hanno denunciato la mancata di informazioni complete per valutare l'impatto del Tfr in busta paga.
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