Tassa sui passi carrai: pugno di ferro del Comune
Rotundo: «Si accertino eventuali danni erariali»

Tassa sui passi carrai: pugno di ferro del Comune Rotundo: «Si accertino eventuali danni erariali»
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Sabato 29 Dicembre 2018, 18:02
Tassa sui passi carrai: pugno di ferro da parte di Palazzo Carafa e scoppia la polemica. Il Comune mette ordine tra i canoni per l'occupazione di spazi e aree pubbliche e regolarizza la tabella in vigore che, a quanto pare, avrebbe generato negli anni interpretazioni sbagliate con un danno non da poco per le casse comunali. Tradotto: centinaia di evasori e in pochi, secondo le stime, pronti a pagare l'imposta (storicamente tra le più maldigerite dai cittadini).
La delibera di Giunta è stata approvata dal governo Salvemini lo scorso 19 dicembre e riguarda l'approvazione delle tariffe relative alla Tosap per il 2019. La tassa di occupazione del suolo pubblico è suddivisa a sua volta tra le imposte a carattere temporaneo - tra cui quelle effettuate in occasioni di fiere e festeggiamenti o relative ai venditori ambulanti - e quelle a carattere permanente.
Tra queste c'è anche il canone sui passi carrabili che, all'atto pratico, nessuno (o quasi) ha mai pagato. Secondo il Regolamento comunale per l'applicazione della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche e per il rilascio delle concessioni di suolo pubblico a essere esenti da questa particolare imposta sono solo gli accessi carrabili destinati ai soggetti portatori di handicap.
Nel tariffario Tosap del 2018 - attualmente in vigore - alla voce relativa ai passi carrabili si trova l'indicazione occupazioni esenti con un rimando all'articolo 44 del decreto legislativo 507/93 che disciplina proprio le imposte comunali. Per il 2019, invece, i canoni sono specificati. Le tariffe al metro quadro per anno solare variano a seconda della suddivisione territoriale e oscillano dai 20,92 euro per la prima categoria, 18,83 euro per la seconda fino ad arrivare a 14,64 euro per la terza.
Sulla delibera, però, è già polemica. Il consigliere Andrea Guido attacca: «Regalo di fine anno della giunta Salvemini. Dopo ben 16 anni ritorna a Lecce la tassa sui passi carrai e, per di più, giunge notizia di un probabile recupero retroattivo - illegittimo - dei tributi non versati degli ultimi 5 anni. Con una deliberazione di Giunta, con disinvoltura, l'amministrazione Salvemini reintroduce uno dei balzelli più odiosi di sempre: la tassa sull'occupazione del suolo pubblico - che poi non è propriamente un'occupazione - per ogni passo carraio concesso. Un bel regalo di fine anno. Mi chiedo, ma il nostro sindaco non aveva annunciato le dimissioni? Ha deciso forse di lasciarci qualche altro bel ricordo prima di farlo?».
Critiche anche da Ennio De Leo, ex assessore ai Tributi del'era Poli Bortone. «Edizione straordinaria. Ultime novità giunta Salvemini - ha scritto velenosamente su Facebook - con delibera del 19 dicembre, ha reintrodotto dopo 16 anni, la tassa sui passi carrai, perfino con recupero (illegittimo) degli ultimi 5 anni. Regalo di Natale. E l'opposizione di Lecce? Tace».
Nuova tassa? «Macchè», dicono dal Comune. E dagli uffici del settore Tributi si specifica che «non è corretto parlare di reintroduzione perché l'imposta c'è sempre stata. Nel regolamento sono ben specificati i casi di esenzioni previsti dalla legge. Con la delibera si è posto rimedio a un errore tecnico che avrebbe prodotto danni erariali a chi in questi anni ha interpretato male la normativa. Oggi si tratta di far pagare ai cittadini una tassa che dovevano pagare anche prima».


Rotundo: si accertino eventuali danni erariali

La Tosap per i passi carrabili è stata introdotta dalle passate giunte, ma poi per anni non hanno incassato gli importi dovuti producendo un danno molto pesante alle casse comunali, basta pensare che il mancato incasso è di circa 200/ 250 mila euro all'anno per capire la gravità di quanto accaduto.

Il regolamento approvato dal Consiglio comunale - ultima modifica nel 2015 - prevede infatti il pagamento della tosap per i passi carrabili con esclusione solo per i disabili. D'altro canto i casi in cui si debba pagare la Cassazione lo ha stabilito chiaramenre da tempo.

La giunta Salvemini non ha quindi istituito nessuna nuova imposta, ma ha solo applicato quanto deliberato da chi era al governo prima di noi.

Credo che sarebbe utile valutare se con riferimento all'evidente danno erariale prodotto non sia opportuna una segnalazione alla Corte dei conti perché siano accertate le responsabilità di eventuali condotte dolose o gravemente colpevoli.

È questo modo disinvolto di amministrare le risorse pubbliche che ha portato il nostro Comune sull'orlo del dissesto finanziario.
 
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