Stretta sui botti di Capodanno: divieto in luoghi pubblici e privati

Stretta sui botti di Capodanno: divieto in luoghi pubblici e privati
di Alessandro CELLINI
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Giovedì 28 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:59
Lecce dichiara guerra ai botti di Capodanno. E per farlo non è necessaria un’ordinanza comunale: da Palazzo Carafa ricordano che è già nel regolamento di polizia urbana un divieto totale all’esplosione di fuochi pirotecnici «di qualsiasi tipo». A dare l’annuncio, ieri, di un giro di vite sulle esplosioni incontrollate lungo le strade cittadine è stato l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale Sergio Signore. Per il quale il divieto è soprattutto a tutela dei più giovani, sempre più spesso vittime di botti difettosi, illegali o molto più semplicemente maneggiati senza avere conoscenza delle più elementari norme di sicurezza. Il tutto mentre si affaccia nel mercato parallelo dei botti illegali quello più rappresentativo (e pericoloso) di quest’anno: “Kim ‘o Coreano”.
«Far esplodere petardi non autorizzati può causare danni fisici gravi a chi li fa esplodere e a chi malauguratamente si trova a contatto con le esplosioni - ricorda l’assessore Signore - per cui mi rivolgo ai genitori: tutelate i vostri ragazzi, invitateli a non usare petardi. Si può festeggiare il Capodanno con amici e parenti nel rispetto degli altri, tutelando inoltre il decoro e la pulizia della città e rispettando i tanti animali domestici che soffrirebbero l’inutile rumore provocato dai botti».
Nessuna nuova ordinanza, dunque. È sufficiente, ricorda Signore, l’articolo 26 comma 1 del regolamento di polizia urbana, “Norme per la sicurezza urbana e per la qualità della vita”. Il testo dispone il tassativo divieto «a far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo» in tutti i luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi tipo. «Gli organizzatori - si legge nel regolamento - responsabili delle iniziative dovranno affiggere appositi cartelli pubblicizzanti il divieto ed assicurare, con proprio personale, un’assidua sorveglianza, per il rispetto di quanto sopra, avvertendo tempestivamente, se del caso, le forze dell’ordine». Non solo: il divieto è esteso «all’interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità varie, uffici pubblici e ricoveri di animali (canile, gattile), eccetera, nonché entro un raggio di 200 metri da tali strutture; in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche, ove transitano o siano presenti delle persone».
 
L’intento dell’amministrazione comunale è quello di cercare di ridurre al minimo il numero di feriti dovuti ai botti. Negli ultimi anni, a Lecce, fortunatamente non si sono registrati casi gravi, segno probabilmente di una maggiore consapevolezza del fenomeno. Per chi invece volesse comunque salutare l’anno vecchio con l’esplosione di botti, nel rispetto del regolamento comunale, vengono in aiuto i consigli della Polizia di Stato: tra questi, il divieto assoluto di utilizzo da parte dei bambini; la particolare attenzione da porre al momento dell’acquisto, che deve avvenire sempre e solo da commercianti autorizzati; e l’obbligo di seguire scrupolosamente tutte le istruzioni, ricordandosi di non avvicinarsi ai botti inesplosi e segnalarne la presenza alle forze di polizia. E soprattutto, stando alla larga da “Kim ‘o Coreano” e simili: perché le feste non si trasformino in momenti di tragedia.
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