Accoltellato 15enne a Roma, l'avvocato Catizone: «In certi gruppi di giovani mancano valori e riferimenti sociali»

andrea catizone_avvocato
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di Mario Fabbroni
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Mercoledì 15 Giugno 2022, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:34

Avvocato Andrea Catizone, tra i giovani c’è sempre più voglia di farsi giustizia da soli?
«Si. Motivo? Gli adolescenti non hanno punti di riferimento positivi».
Avere il coltello in tasca non vuol dire però superare il limite tra lecito e illecito?
«Ogni generazione ha avuto le sue fasi di ribellione. Tuttavia gran parte dei giovani sembrano non valutare la proporzione delle proprie azioni. Non è possibile rischiare di uccidere per un cappellino. Vuol dire che scuola, famiglia e Stato non sono riusciti a insegnare il valore della vita». 
Un fallimento...
«Che si portano sulle spalle soprattutto gli adulti. L’intera classe dirigente dovrebbe fare fagotto, per troppo tempo sono state premiate le incompetenze. Ed eccoci qua: con una parte dei giovani che non si impegna per avere un futuro. Non studia, non crede ai valori basilari della società. Prova solo ad affermarsi con la violenza».
Siamo perduti?
«No, questa è solo una brutta fase. Ho fiducia nei giovani che apprezzano il sacrificio per farsi strada».
Cosa servirebbe?
«Un patto tra generazioni, ripartendo dai fondamentali».
Qual’è il rischio?
«Accettare il livello di violenza, innestare l’indifferenza sociale».

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