Corinaldo, la famiglia di una vittima: «Benny morta a 15 anni senza giustizia, i responsabili ancora a spasso»

Corinaldo, la famiglia di una vittima: «Benny morta a 15 anni senza giustizia, i responsabili ancora a spasso»
Corinaldo, la famiglia di una vittima: «Benny morta a 15 anni senza giustizia, i responsabili ancora a spasso»
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Venerdì 7 Giugno 2019, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 07:51
Benedetta Vitali, per i suoi familiari Benny, aveva solo 15 anni: sei mesi fa è morta nella strage di Corinaldo, in quell’incubo in cui morirono 6 persone, cinque ragazzini e un genitore, e altre 59 rimasero ferite. L’orrore lo scorso 8 dicembre durante il concerto del trapper Sfera Ebbasta, che stando alle ultime notizie di stampa dovrebbe diventare giudice del talent X Factor: una novità che non va giù alla famiglia di Benedetta.

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Benny morì alla ‘Lanterna Azzurra’, schiacciata dopo che in quel locale, strapieno oltre ogni limite e fuori dalle norme, scoppiò il panico per colpa di qualcuno che spruzzò lo spray al peperoncino. «La nostra paura è essere dimenticati - dice Corrado, papà della ragazzina - Senza avere avuto giustizia per nostra figlia, mentre chi ha causato la sua morte è a piede libero. E magari sta organizzando altre feste per adolescenti».

«Mi sono sentito offeso dalla scelta di Sky di chiamare lui, senza nessun rispetto per il nostro dolore», le parole di Francesco, vent’anni, fratello maggiore di Benedetta, al quotidiano La Repubblica. «Lei amava Ultimo: aveva comprato i biglietti per un suo concerto ad Ancona tanti mesi fa, siamo andati noi per lei. Ha dedicato ‘Farfalla bianca’ alle vittime della discoteca, un cantante vero, non come Sfera che manda messaggi negativi».

E ancora: «Non guarderò X Factor, per rispetto a mia sorella e alle altre vittime. È vero, si è tatuato in fronte sei stelline per ricordare le persone morte, ma sono sicuro che se gli chiedessi i nomi non se li ricorderebbe nemmeno». Sfera Ebbasta quella sera non entrò mai in quel locale: e dalle inchieste nulla risulta a suo carico, forse utilizzato solo come esca, scrive Repubblica, per vendere più biglietti.
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