Una tragedia evitabile quella del torrente del Raganello, dove 10 persone hanno perso la vita. Si poteva evitare il dramma «facendo monitoraggio e informazione» e tenendo presente che «quello non è un sito per scampagnate ma una zona che presenta notoriamente diversi pericoli». Così all'AdnKronos il presidente dell'Ordine dei Geologi della Calabria Alfonso Aliperta che esclude, dal punto di vista idrogeologico, l'evento eccezionale.
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«Quella che impropriamente viene chiamata 'bomba d'acquà, e che noi tecnicamente chiamiamo flash flood, è un fenomeno frequente in Calabria e nelle regioni meridionali - spiega - non è altro che un acquazzone tardo estivo che riversa grandi quantità di acqua in aree molto localizzate, ma è un fenomeno che in estate ci aspettiamo e, quando succede, i tempi di corrivazione (cioè il tempo che impiega una particella d'acqua ad arrivare da monte a valle) sono molto rapidi. Se a questo si aggiunge la sorta di 'imbutò in corrispondenza del ponte del diavolo, la situazione degenera le conseguenze che purtroppo conosciamo».
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Martedì 21 Agosto 2018, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 13:17
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