Plasma iperimmune, Rezza dell'Iss: «Se efficace è un grande risultato, ma difficile il trattamento su larga scala»

Plasma iperimmune, Rezza dell'Iss: «Se efficace è un grande risultato, ma difficile il trattamento su larga scala»
Plasma iperimmune, Rezza dell'Iss: «Se efficace è un grande risultato, ma difficile il trattamento su larga scala»
di Simone Pierini
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Martedì 5 Maggio 2020, 22:48

«Non ho letto l’articolo di Nature, ma si tratta di una rivista estremamente prestigiosa. Vediamo se l’articolo dà risultati definitivi o se invece è definitorio». Lo ha detto in un'intervista a Radio Radio il responsabile del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza parlando della terapia del plasma iperimmune in corso di sperimentazione al Policlinico San Matteo di Pavia e all'Ospedale Carlo Poma di Mantova. L'anticorpo monoclonale messo a punto in Olanda e descritto sulla rivista Nature Communications ha dimostrato di saper neutralizzare sia il coronavirus del Covid-19, che quello della Sars e, secondo i ricercatori, ha buone possibilità di diventare un futuro farmaco anti Covid-19.  

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«Ho paura solo che non sia facilissimo applicare questo trattamento su larga scala - prosegue il professor Rezza - perché presuppone che venga fatta un’aferesi da parte di donatori che sono pazienti convalescenti o che hanno superato la malattia, i quali devono avere un elevato titolo anticorpale, questo sarebbe l’unico limite».

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«Se i risultati mostrassero un’evidenza di efficacia elevata sarebbe un successo non solo per la ricerca italiana, ma per tutti - aggiunge Rezza - Ripeto, con i limiti che ha questo tipo di trattamento che non prevede una produzione sintetica industriale su larga scala. Altro punto è che potrebbe preludere dopo alla messa a punto di una produzione sintetica di anticorpi che possono neutralizzare il virus e proteggere. Io la vedrei molto bene, speriamo, ora leggerò l'articolo su Nature»

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