La morte di Maurizio Buratti, meglio conosciuto come Mauro da Mantova, no-vax e negazionista convinto e ospite fisso alla trasmissione La Zanzara, è emblematico di come chi sottovaluta il virus a volte finisce per cadere in pieno nei suoi pericoli. Medici e infermieri dell'ospedale di Borgo Trento hanno raccontato al Corriere della Sera di quando il carrozziere 61enne è arrivato in ospedale, in condizioni già gravi, e del suo atteggiamento ostile verso di loro: nulla di inaspettato, conoscendo il personaggio.
Morto Mauro da Mantova, il no-vax de La Zanzara. Era negazionista, lo ha ucciso il Covid
«Abbiamo fatto tutto il possibile», dice al Corriere chi ha tentato di curarlo.
«Abbiamo fatto di tutto e di più, è rimasto in rianimazione 22 giorni ma la malattia è stata inesorabile», dice al Corsera il direttore del reparto, Enrico Polati. Nel tardo pomeriggio di due giorni fa, 27 dicembre, Buratti è deceduto: al momento del ricovero, però, il suo atteggiamento non era stato dei migliori, racconta un'infermiera. «La spocchia che mostrava in radio è appena il 10% di quella che ha fatto vedere di persona quando è arrivato in Pronto soccorso. Era una persona, e lo abbiamo curato con ogni mezzo. Ma siamo stanchi di essere derisi e insultati da chi deve poi ricorrere a noi quando si trova con l’acqua alla gola».