Chi l'ha visto, Piera Maggio: «Non ho perso la speranza, vogliamo la verità». E su Olesya attacca il programma russo

Chi l'ha visto, Piera Maggio: «Non ho perso la speranza». E su Olesya attacca il programma russo
Chi l'ha visto, Piera Maggio: «Non ho perso la speranza». E su Olesya attacca il programma russo
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 21:44

La mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, si è collegata con la trasmissione Chi l’ha visto nella puntata in onda questa sera. Una presenza attesa, a una settimana dal caso di Olesya Rostova, la giovane russa che aveva raccontato ad un programma tv di essere stata rapita da piccola, e di cui si era pensato potesse essere proprio Denise, per via di una forte somiglianza con la stessa mamma della bambina scomparsa nel 2004. «Noi non molliamo, vogliamo la verità, vogliamo giustizia», ha detto Piera.

«Io non ho mai perso la speranza di riabbracciare Denise - ha aggiunto la donna, in collegamento mentre l'avvocato era in studio - In questi giorni sono rincuorata perché sono emerse quelle incongruenze e anomalie che in questi anni ho sempre gridato.

Finalmente c’è qualcuno che spiega che quelle anomalie c’erano». «Sicuramente in questa indagine ci sono state persone che ci hanno messo anima e cuore, altre che non erano competenti, e altre che non dovevano starci, perché anziché aiutare non favorivano le indagini. Qualcuno ha passato le nottate per far sì che Denise tornasse a casa, qualcun altro no», ha aggiunto la mamma di Denise.

 

Quanto al caso di Olesya, Piera ha aggiunto che «su questa storia vorrei mettere un punto. Al di là di qualche polemica, questa verifica andava fatta senza remore: ci sono state segnalazioni in questi anni su cui le verifiche erano meno importanti di questa. Ovviamente il metodo che pretendevano i russi, non lo avrei accettato: loro avevano il Dna di Olesya, ma volevano che andassi in quella trasmissione a fare quel teatrino, una cosa che io non avrei mai fatto. A quel punto l'unico modo era chiedere il gruppo sanguigno: su questo ci siamo battuti, l'avvocato Frazzitta è stato molto bravo in questo. Quel format di trasmissione richiedeva tutt'altro. Se avessimo aspettato le autorità e le rogatorie, sarebbero passati mesi». Infine sulla stessa Olesya: «Se sta usando la visibilità per altri scopi, non sono problemi nostri. A noi interessava solo sapere se quella ragazza era mia figlia».

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