Sarah, in aula la cognata del fioraio
«Giovanni è nei guai per un sogno»
La biologa: posticipare l'ora della morte

Sarah, in aula la cognata del fioraio «Giovanni è nei guai per un sogno» La biologa: posticipare l'ora della morte
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Martedì 25 Settembre 2012, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 11:47
TARANTO - Con l'interrogatorio di Anna Scredo, imputata di favoreggiamento personale nei confronti del cognato Giovanni Buccolieri, ripreso dopo la pausa estiva dinanzi alla Corte di Assise di Taranto il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi,
la quindicenne strangolata il 26 agosto 2010 e il cui corpo venne gettato in un pozzo in Contrada Mosca, nelle campagne del paese. In aula sono presenti Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri, zia e cugina della vittima, accusate dell'omicidio, e Michele Misseri (marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina) che risponde della soppressione del cadavere; non c'è Concetta Serrano, madre di Sarah e sorella di Cosima. In apertura di udienza la corte ha preso atto del deposito da parte del perito delle trascrizioni delle intercettazioni ambientali riguardanti Cosima Serrano e Sabrina Misseri.



Anna Scredo ha riferito di aver saputo dalla madre che il cognato, il fioraio Giovanni Buccolieri, si trovava nei "casini" per colpa di un sogno; aveva cioè sognato che Sarah veniva strangolata con una corda nell'auto di Cosima Serrano. Buccolieri è indagato in procedimento connesso per false informazioni al pubblico ministero. Secondo gli inquirenti, il fioraio prima riferì di aver visto in strada Cosima costringere Sarah a salire in auto, dove forse c'era un'altra persona, ma due giorni dopo disse che era tutto frutto di un sogno.



L'ora della morte. L'orario della morte di Sarah Scazzi andrebbe posticipato di un'ora e mezza-due ore e quindi indicato tra le 15.30-16.00 e non fissato alle 14-14.10, come stabilito dalla Procura. Lo ha affermato al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi la biologa Valeria Scazzeri, che ha eseguito una perizia di parte, affidatale dall'avvocato Raffaele Missere, difensore di Cosimo Cosma, in relazione alla durata della digestione delle vittima, prima che venisse uccisa. Cosimo Cosma è nipote di Michele Misseri ed è accusato, insieme allo stesso e al fratello di zio Michele, di soppressione di cadavere. Sarah, il 26 agosto 2010, prima di raggiungere casa della cugina Sabrina Misseri, mangiò nella propria abitazione in tutta fretta un cordon bleu. Secondo quanto asserito dalla biologa, per digerire l'alimento la ragazzina avrebbe dovuto impiegare 90-120 minuti, e non è possibile che lo abbia digerito in 30-40 minuti come affermato dal medico legale Luigi Strada nella perizia autoptica disposta dalla Procura. Nel corpo di Sarah in avanzato stato di decomposizione vennero rinvenuti, secondo la perizia autoptica, solo 20 cc di liquido grigiastro, forse derivante dalla putrefazione di una mucosa, mentre la biologa ha contestato l'assenza dell'esame dell'intestino della vittima da parte del medico legale. Secondo la biologa, se al momento di ingerire il cordon blue l'intestino di Sarah era completamente libero, per digerirlo completamente sarebbero potute occorrere anche 6-7 ore dal momento dell' ingestione. I pm hanno consegnato alla corte una nota aggiuntiva di relazione del professor Strada e non è escluso che la corte decida di riascoltare il medico legale in aula in una udienza successiva.



Cosima e Sabrina. Il processo è stato aggiornato al prossimo 2 ottobre. In quella occasione saranno sentiti tre imputati: l'avvocato Vito Russo, che risponde di favoreggiamento personale e intralcio alla giustizia, Carmine Misseri e Cosimo Cosma, accusati di concorso in soppressione di cadavere. Nell'udienza del 23 ottobre toccherà a Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, e alla loro figlia Sabrina; le due donne sono accusate di omicidio volontario, sequestro di persone e soppressione di cadavere in concorso tra loro e con Michele Misseri, Carmine Misseri e Cosimo Cosma. Nell'udienza odierna uno degli imputati, Antonio Colazzo, accusato di favoreggiamento personale, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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