Sarah, in aula il consulente di Sabrina
«L'arma del delitto non fu una cintura»

Sarah, in aula il consulente di Sabrina «L'arma del delitto non fu una cintura»
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Martedì 8 Gennaio 2013, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 12:49
TARANTO - Non ci sono elementi per affermare con certezza che la sfortunata ragazza sia morta per strangolamento. Lo ha detto oggi il direttore del Dipartimento di Scienze anatomiche, istologiche, medico-legali e dell'apparato locomotore dell'universit La Sapienza di Roma, Paolo Arbarello,
consulente della difesa di Sabrina Misseri, nel corso del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi. Arbarello ha fatto presente che «il livello in cui si colloca la lesione non è compatibile con lo strangolamento. Guardando le foto, la fascia è molto sotto il mento. Non c'è una ragione che mi spieghi, anche in termini isto-patologici, perché – ha aggiunto - la cute della povera ragazza immersa in acqua abbia questa fascia preservata». Il solco biancastro rilevato sarebbe, secondo Arbarello, piu’ compatibile con l'impiccamento. La compressione del collo, ha precisato il docente universitario, avrebbe dovuto provocare un'emorragia che non è stata riscontrata in sede di esame autoptico. Arbarello ha criticato la metodologia utilizzata dal medico legale Luigi Strada, consulente dei pubblici ministeri, sia in relazione alla scelta di eseguire un solo prelievo, ai fini degli esami istologici, per la zona che riguarda il collo, sia per l'esame del contenuto gastrico e intestinale, ritenuto non approfondito. «È irrituale – ha detto Arbarello – che nel corso dell'autopsia non si faccia un prelievo del contenuto gastrico».



Il "solco biancastro" rilevato dal medico legale Luigi Strada, secondo Arbarello, deriva «quasi certamente dalla postura della ragazza, che aveva il capo reclinato da un lato e pressava sul tronco». Si tratta del «tratto di pelle meno compromesso dal resto del processo di macerazione nell'acqua». Rispondendo alle domande dei pubblici ministeri e della difesa, Arbarello ha precisato che «Strada attribuisce la macerazione ritardata della cute a una compressione di una zona di derma, ma non c’è alcun segno di compressione e non si evidenziano aree di infiltrazione emorragica». Quanto all' ipotesi che Sarah sia stata strangolata, il consulente ha detto che «non abbiamo un confronto tra la lesione e il mezzo che l’ha provocata. Sono indicazioni puramente teoriche». Arbarello ha mosso anche rilievi sulla situazione di stress che secondo Strada avrebbe potuto accelerare la digestione dei cibi ingeriti da Sarah prima di morire. Può accadere l'esatto contrario - ha sostenuto il consulente di Sabrina - cioè che lo stress possa aver «bloccato la digestione».



Morte in cinque minuti. «Non concordo con quanto affermato dal prof. Strada, il quale ha sostenuto che la mancanza di ulteriori lesività della struttura del collo sta a significare che la vittima sia deceduta rapidamente nell'arco di due-tre minuti. Ulteriori lesività sono impossibili da vedere con il processo di macerazione del corpo immerso in acqua. L'azione omicidiaria - ha proseguito il professor Arbarello - anche se non è un elemento importante, secondo il mio parere è durata almeno quattro-cinque minuti». Sicuramente, ha aggiunto, «c'è stata una ipossia con insufficienza cerebrale acuta che ha fatto perdere ossigeno al cervello». Arbarello ha anche giudicato «molto discutibili le affermazioni di Strada che ha prima ha detto che i segni sulle braccia di Michele Misseri erano compatibili con due unghiature e in un secondo momento ha sottolineato di essersi sbagliato perché c'erano state lesioni da grattamento che avevano potuto comportare delle modifiche».



Passo indietro. «Ho elencato le differenze tra strangolamento e impiccagione e ci possono essere stati dei fraintendimenti, ma non ho detto che i segni trovati sul collo della ragazzina sono compatibili con l'impiccagione». Lo precisa all'Ansa il prof. Arbarello, consulente della difesa di sabrina Misseri, facendo riferimento alla deposizione di oggi davanti alla Corte d'assise di Taranto. Arbarello aggiunge che è possibile che Sarah sia morta per strozzamento ma, a differenza di quanto sostenuto dal consulente dei pm, Luigi Strada, «non è possibile sostenere che l'arma utilizzata sia stata una cintura». «Secondo me - puntualizza il docente universitario - è più probabile che sia stata utilizzata una corda».



Il processo è stato aggiornato a lunedì prossimo 14 gennaio. Dopo la deposizione del consulente di Sabina Misseri, Paolo Arbarello, è saltata la deposizione di Liala Nigro, amica di Sabrina, che ha comunicato di essere tornata in Polonia dove sta studiando per il progetto Erasmus e di essere impossibilitata a testimoniare. Il procuratore aggiunto Pietro Argentino aveva chiesto alla Corte di rinunciare al suo esame e di acquisire le dichiarazioni rilasciate dalla teste nella fase di indagini preliminari, ma la difesa si è opposta. La corte si è riservata di decidere. La difesa di Sabrina aveva già chiesto l’esame di Alessio Pisello e del gestore di un pub di Avetrana e un nuovo sopralluogo nel garage da parte di Michele Misseri perché lo stesso contadino ha spesso detto che quello del 15 ottobre del 2010, il giorno della prima chiamata in correità della figlia, si sarebbe svolto mentre lui era in condizioni fisiche non adeguate perché gli erano stati fatti assumere tranquillanti. I legali oggi hanno chiesto di ascoltare in aula la registrazione degli interrogatori di Michele Misseri del 6 e 7 ottobre 2010 nei quali il contadino confessa di essere l’autore dell’omicidio della nipote. I pm hanno espresso parere negativo.
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