Reddito di dignità, pronta la legge regionale: ecco chi può beneficiarne

Reddito di dignità, pronta la legge regionale: ecco chi può beneficiarne
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Mercoledì 21 Ottobre 2015, 19:21
I disegni di legge per una nuova legge elettorale che «garantisca la parità di genere», e per l'introduzione in Puglia del Reddito di dignità (ReD), sono i temi affrontati oggi nel corso della riunione tra il governatore pugliese, Michele Emiliano, e le forze di maggioranza in Consiglio regionale. Per entrambi i ddl, la giunta pugliese mira a ottenere ampia condivisione, anche attraverso un confronto con l'opposizione. «E in particolare su un tema sentito come il reddito di dignità - ha sottolineato Emiliano - ci teniamo ad arrivare in Aula con il più alto livello di condivisione possibile».



La legge sul Reddito di dignità, sottolinea una nota della Regione, «è coerente con le politiche nazionali di contrasto alla povertà (Legge di Stabilità 2016) e con la strategia europea per l'inclusione attiva». Il ReD, dunque, sarà «assegnato a tutte le famiglie con Isee inferiore ai 3.000 euro e in condizioni di fragilità economica e sociale», a partire «dalle categorie in maggiore difficoltà: giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose». Il Reddito di dignità, «pari a 600 euro mensili per una famiglia di cinque componenti», prevede anche un «programma di inserimento sociale e lavorativo, e l'accesso a opportunità formative». Il beneficiario «stipula un patto di inserimento con l'ente territoriale» di riferimento. Oltre a una «piattaforma informatica per la gestione di una procedura completamente dematerializzata e trasparente», sarà al lavoro una «equipe multiprofessionale, composta da personale dei Comuni (Ambiti territoriali) e dei Centri per l'impiego pubblici, che valuteranno le domande, definiranno il patto individuale, abbineranno tirocinante e tirocinio, e ne monitoreranno lo svolgimento». La misura sarà finanziata «sia con risorse del bilancio regionale sia con fondi comunitari, e sarà integrata con le misure di contrasto alla povertà previste nella Leggi di stabilità 2016».
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