«In viaggio sull’Appia idee, fedi e persone»

«In viaggio sull’Appia idee, fedi e persone»
di Alfonso SPAGNULO
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Agosto 2023, 05:00

«Su questa strada hanno viaggiato e viaggiano persone, idee, fedi religiose: la Via Appia ha un valore universale». Poche parole, semplici, precise, Non servirebbe altro per spiegare perché l’antica “regina viarum” romana che da sempre collega l’Urbe con il porto di Brindisi merita di essere riconosciuta “patrimonio Unesco”.

E infatti ha esordito così, ieri pomeriggio, la dottoressa Angela Maria Ferroni, coordinatrice del progetto e del Comitato scientifico istituito dal Ministero per accompagnare e sostenere l’importante candidatura. Progetto che dopo cinque mesi di percorso e di incontri illustrativi lungo l’antico tragitto ora ha fatto tappa a Egnazia per il primo dei due appuntamenti pugliesi (l’altro, quello conclusivo, sarà oggi pomeriggio a Brindisi).

Quattro regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra province e città metropolitane, 73 comuni, 15 parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere: sono questi alcuni numeri del progetto promosso dal Ministero della Cultura per chiedere all’Unesco il riconoscimento della via Appia come patrimonio mondiale dell’Unesco. Nel gennaio scorso fu firmato il protocollo d’intesa.

Da Roma a Brindisi 900 chilometri di Storia e di storie

La strada, che si snoda da Roma a Brindisi per circa 900 chilometri di tracciato rappresenta non solo la più antica strada consolare, i cui lavori di realizzazione furono avviati nel 312 avanti Cristo per concludersi meno di mezzo secolo più tardi; è stata modello per l’intera rete stradale romana e per questo definita da Stazio “regina viarum”, simbolo delle relazioni millenarie tra i popoli italici e quelli del Mediterraneo. E teatro di diversi avvenimenti storici, come la crocifissione nel 71 avanti Cristo dei gladiatori ribelli guidati da Spartaco, o come l’incontro narrato nelle Sacre Scritture tra l’apostolo Pietro e Cristo risorto (“Quo vadis, Domine?” chiese il primo al Redentore).

Lungo la Via Appia, poi, riposano migliaia di defunti romani, nelle catacombe sotterranee o nelle tombe che ancora costeggiano la strada.

«C’è stato un grande impegno da parte di studiosi, università e gli uffici del Ministero che per anni hanno lavorato, cercato elementi storici e approfondito la questione - spiega la coordinatrice Ferroni ribadendo l’importanza e la mole del grande lavoro svolto - e noi, con l’aiuto del comitato scientifico che è stato messo su, abbiamo raccolto e sintetizzato i risultati facendo emergere una candidatura molto forte e che tra l’altro è una vera rappresentazione della civiltà romana».

Particolarità importante del percorso anche il coinvolgimento della Panini Comics che ha permesso l’uscita su cinque numeri di Topolino, uno al mese, di un viaggio nel tempo e nello spazio proprio lungo la via Appia Antica in compagnia di Topolino e dei suoi compagni, protagonisti dell’avventura “Topolino e la Via della Storia” scritta dallo sceneggiatore Francesco Artibani e realizzata dal disegnatore Alessandro Perina. Ed è stato proprio in occasione dell’uscita dell’ultima puntata - da questa mattina in edicola sul nuovo numero del settimanale Topolino - che la candidatura e la collaborazione con la Panini Comics sono state presentate ieri pomeriggio nel museo archeologico di Egnazia alla presenza, oltre che della coordinatrice Ferroni, anche del membro del Comitato scientifico Laura Acampora e del docente Unisalento Giuseppe Ceraudo. A fare gli onori di casa è stato il direttore del Museo e del Parco archeologico egnatino Fabio Galeandro.

A settembre gli ispettori dell'Unesco

«Il Ministero ha scelto questa arteria, bene archeologico, nonostante fosse un’operazione complessa - ha continuato Angela Maria Ferroni - e per avviarla sono stati necessari molti sopralluoghi da Roma a Brindisi, lungo oltre 200 chilometri con 22 tratti e il coinvolgimento di Regioni, Province, Comuni e associazioni. Ora siamo nella fase di valutazione. Abbiamo superato il primo step e siamo in attesa di un’ispezione che avverrà a settembre da parte di alcuni esperti degli organismi consultivi dell’Unesco che percorreranno con noi questi tratti di Appia che abbiamo selezionato. In Puglia abbiamo il tratto che va da Troia a Canosa, poi quello che va da Monopoli ad Apani, quindi Brindisi-Taranto e infine un tratto che dal Tarantino sale sino alla Basilicata». 

«Grazie alla sinergia tra i diversi enti siamo riusciti a metter su un progetto importante - ha aggiunto Laura Acampora - ora siamo al momento della valutazione della documentazione scientifica. Speriamo che dopo questo percorso arrivi, nella prossima estate, il riconoscimento. La Puglia poi ha una parte determinante nel progetto avendo due diversi percorsi della via Appia: l’Appia Claudia da Venosa verso Taranto e Brindisi, il percorso originario oltretutto, e la variante dell’Appia Traiana che segue il percorso costiero, più agevole ma che caratterizza il territorio pugliese con posti che mantengono fascino e bellezza che vogliamo promuovere e conservare».

Durante la presentazione è stato presentato anche un docufilm sulla via Appia realizzata da Rai Cultura. Mentre il professor Ceraudo ha illustrato la collaborazione tra la Panini Comics e il Ministero della Cultura e i cinque episodi della lunga storia in cui Topolino e il suo amico Pippo ripercorrono, in un viaggio nel tempo fino al 109 dopo Cristo, tutto il percorso della via Appia Antica e di quella Traiana per ritrovare e ricondurre a casa e ai giorni nostri i loro amici scienziati Zapotec, archeologo e direttore del Museo Archeologico di Topolinia, e Marlin, facendo tappa lungo le tratte più significative della storia e cultura del nostro territorio.

«Sembra un paradosso ma Topolino sta accompagnando il percorso del progetto - ha detto Ceraudo che, per inciso, nella storia compare anche nei panni, disegnati, dell’archeologo Keraulos - queste cinque uscite hanno permesso al grande pubblico di capire le logiche di una candidatura Unesco e comprendere l’importanza di questa strada. Abbiamo cercato di portare avanti questo felice connubio e devo dire che è stato un grande successo perché ci sono stati notevoli riscontri. In qualche modo speriamo che questo binomio accompagni felicemente la via Appia a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco, che è un riconoscimento che merita».
 

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