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Una fuga in fretta, in auto, affidandosi a un autista improvvisato, in compagnia di due donne ucraine e un bambino russo. Questa è stata la fuga da Odessa di Marco Sartori, console onorario italiano in città: prima verso nord, per cercare un varco per la Moldavia attraverso la Transnistria, e poi a sud, in fila per ore, con il rischio di essere attaccati da una squadriglia di elicotteri russi. Console onorario, nominato nel 2013, Sartori era socio di un hotel e si occupava anche di sviluppo immobiliare: appartamenti, spazi commerciali e mercati alimentari, da diciotto anni.
(A cura di Massimiliano Martucci)
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