Usa, Facebook e Twitter fra le prove da portare in aula per il divorzio

Usa, Facebook e Twitter fra le prove da portare in aula per il divorzio
ROMA (29 giugno) – Facebook e Twitter come prova per i divorzi I contenuti pubblicati e condivisi sui social network stanno diventando una delle principali prove da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA (29 giugno) – Facebook e Twitter come prova per i divorzi I contenuti pubblicati e condivisi sui social network stanno diventando una delle principali prove da presentare nelle cause di divorzio. Lo ha rilevato un'indagine dell'Academy degli avvocati

matrimonialisti americani, secondo la quale negli ultimi cinque anni ben l'81% dei propri membri ha utilizzato o dovuto affrontare in aula prove di infedeltà o di altre inadempienze coniugali estrapolate da Facebook, Twitter, MySpace ma anche YouTube e Linkedin.



In testa alle le piazze virtuali che più brulicano di aneddoti e particolari sfruttati come arma in tribunale da aspiranti ex coniugi c'è Facebook, citato dal 66% degli avvocati come fonte di prova. A seguire MySpace, col 15%, e i «cinguettii» di Twitter con il 5%. Tra i contenuti più gettonati per smentirsi a vicenda non ci sono soltanto le foto con l'amante in cui si è taggati o che si è pubblicato senza avere prima la premura di aver eliminato dall'elenco di amici il partner ufficiale.



Tanti gli elementi che vengono portati davanti al giudice: ad esempio genitori che costringono i figli ad eliminare l'altro coniuge dagli “amici”, oppure padri e madri che si iscrivono a Match.com e si dichiarano non solo single, ma anche «senza figli» mentre invece ufficialmente stanno lottando per ottenerne la custodia.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia