Viola gli arresti 25 volte: in trappola “lady evasione”

Viola gli arresti 25 volte: in trappola “lady evasione”
Se non è un record poco ci manca. Ma certamente le venticinque violazioni degli arresti domiciliari, in soli quattro mesi, contestate ad una tarantina fanno effetto. Anche...

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Se non è un record poco ci manca. Ma certamente le venticinque violazioni degli arresti domiciliari, in soli quattro mesi, contestate ad una tarantina fanno effetto. Anche perché la signora delle “evasioni” da due giorni ha dovuto far rientro in cella.

L’ultima violazione dei domiciliari, infatti, è stata fatale alla tarantina Sonia Dema, di 41 anni, con alle spalle una condanna definitiva per il ruolo che le è stato contestato in un giro di spaccio a conduzione familiare nella zona delle case parcheggio, nel cuore del rione Tamburi. Un blitz che risale a sei anni fa, quando le forze dell’ordine sgominarono una gang accusata di aver gestito una piazza di spaccio di droga in quella parte del quartiere periferico.
Dopo il verdetto in abbreviato per lei era scattata la condanna a poco più di cinque anni, parzialmente tradotta in detenzione domiciliare su istanza del suo difensore, l’avvocato Pasquale Blasi.
Un beneficio che, però, la tarantina si è giocata davvero male. Contro di lei, infatti, testimonia un grappolo di rapporti stilati dai carabinieri della stazione di Taranto Principale. I militari, infatti, nei quattro mesi scorsi a ripetizione hanno bussato alla porta della sua abitazione, per verificare il rispetto dell’obbligo dei domiciliari.
Verifiche di routine alle quali, per ben venticinque volte, come si è detto, Sonia Dema ha risposto picche. Anzi, non ha risposto affatto, visto che quella porta è rimasta quasi sempre chiusa. Con violazioni che sono apparse come le ciliegie, una che tirava l’altra. Alle pattuglie dei carabinieri, a quel punto, non è rimasto altro da fare che segnalare le ripetute “assenze”, non giustificate, della quarantunenne. I rapporti si sono susseguiti e, uno dopo l’altro, sono arrivati all’attenzione del giudice di sorveglianza. Al venticinquesimo colpo, anche la pazienza del giudice è finita. Ed è stato proprio lui a disporre la sospensione del beneficio della detenzione domiciliare, ripristinando la custodia in carcere per la donna.
 
Così l’altro giorno i carabinieri non si sono limitati ad effettuare il solito controllo, che abitualmente andava a vuoto. L’hanno rintracciata e l’hanno condotta nel comando provinciale di viale Virgilio. Alla 41enne è stata notificata l’ordinanza di sospensione della detenzione domiciliare con conseguente ripristino di quella nel penitenziario di Largo Magli. E dopo le formalità di rito è stata trasferita in cella su provvedimento del magistrato di sorveglianza.

Come detto, per lei si tratta di una ordinanza di sospensione dalla detenzione domiciliare che ora andrà confermata. Il prossimo sette febbraio, infatti, in udienza sarà esaminata la posizione della tarantina, ma soprattutto quella sequenza di rapporti sulle sue venticinque violazioni.
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Quotidiano Di Puglia