Allarme a Taranto: raffiche di vento sollevano le polveri dell'Ilva e le spargono sulla città. Il deputato M5S: "Il mostro va chiuso"

Allarme a Taranto: raffiche di vento sollevano le polveri dell'Ilva e le spargono sulla città. Il deputato M5S: "Il mostro va chiuso"
Allarme a Taranto questa mattina a causa del forte vento che ha investito la città, così com'era stato annunciato dalle previsioni meteo delle ultime ore, ed ha...

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Allarme a Taranto questa mattina a causa del forte vento che ha investito la città, così com'era stato annunciato dalle previsioni meteo delle ultime ore, ed ha sollevato nuvoloni di polvere rossa dall'interno dell'Ilva, riversandola sulla città e costringendo la gente a rintanarsi nelle proprie abitazioni.

​E' ciò che viene definito "Wind Day" e che purtroppo i tarantini conoscono bene perché non è un fenomeno occasionale, anzi è purtroppo molto frequente. Anche stamattina, quindi, come sempre in questi casi, è scattato l'allarme e le prescrizioni automatiche disposte dall'Arpa Puglia contro gli effetti della concentrazione di pm10 e benzopirene nell’atmosfera causata dalle polveri dei depositi di minerali che si trovano nell’acciaieria.

Ma «non saranno le prescrizioni ad impedire gli eventi di malattia e morte. Il mostro va chiuso», ha scritto su Facebook il deputato tarantino del Movimento Cinque Stelle Giovanni Vianello, accompagnando il post con una foto presa dal web (dalla pagina "Taranto è lui") che mostra un vortice di polvere rossa all'esterno dello stabilimento Ilva. «In questo momento il vento forte che sta soffiando - sottolinea il parlamentare - sta alzando le polveri del parco minerali e le sta portando all'esterno della fabbrica. Nonostante l'impressionante nube che fa sembrare questa parte di Taranto al pari di un inferno, non è questa la cosa più pericolosa (il che è tutto dire): quello che è più pericoloso - afferma Vianello - sono le nano particelle di Ipa e diossine che vengono emesse dalle cokerie e dall'agglomerato, molto più letali e non visibili a occhio umano». «Il mostro - conclude - va chiuso». La foto della pagina Facebook "Taranto è lui" è stata condivisa da centinaia di persone, tra cui esponenti politici, ambientalisti e rappresentanti sindacali. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia